Leicester-Land. Benvenuti nel pazzo mondo delle Foxes, tra hangover e Kasabian

Grande festa per la città. Protagonista assoluto Ranieri: “Kanté non mi parla mai, Vardy non si capisce. Se devo fare una rissa chiamo Wasilewski e Morgan”
Leicester-Land. Benvenuti nel pazzo mondo delle Foxes, tra hangover e Kasabian© REUTERS
Francesco Guerrieri
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LEICESTER - Curiosità, aneddoti, retroscena e storie incredibili. Benvenuti nel pazzo mondo del Leicester. Dove l'immaginazione va oltre la realtà, e in una città di 200.000 abitanti ieri erano in 300.000 a festeggiare la vittoria della Premier. Pullman (blu) scoperto, bella in vista la scritta "Champions".

Motore acceso, si parte: squadra e staff fanno il giro della città con il trofeo partendo da Jubilee Square fino a Victoria Park. Tifosi impazziti e arrampicati sui palazzi. C'è anche Lee Jobber, il professore di Leicester che si è tatuato il simbolo del club su tutta la schiena e in 25 anni avrà saltato sì e no 5/6 partite allo stadio: "Non so da dove spunta tutta questa gente, speriamo che riuscirò a sopravvivere in questi giorni". Inler-cam accesa con la lucetta rossa, il centrocampista si improvvisa regista e riprende tutta la festa con il cellulare. Occhio vispo di Jamie Vardy, nonostante l’hangover continuo di questi giorni: “Ci sono persone anche sui tetti delle case, tutto questo dimostra che abbiamo fatto qualcosa di grande”.

Okazaki, che finalmente ha imparato l’inglese: “Ancora non ci credo, ora anche in Giappone ci sono tanti tifosi del Leicester”. “Sono venuti anche dall’Argentina” puntualizza Ulloa. Emozionato capitan Morgan: “Grazie a tutti per questa stagione”. Ma… un attimo. Ne manca uno. E’ Danny Simpson, che è dovuto andare via per problemi con la giustizia: il terzino ha un coprifuoco imposto e ha dovuto lasciare a metà della festa. Il pullman intanto continua il suo percorso e arriva a Victoria Park. I Kasabian hanno appena finito di cantare, un palco enorme e tanta gente (neanche a dirlo) ad aspettare la squadra. Lo speaker li chiama uno per uno: Vardy, Morgan, Kanté. Poi Lui: Claudio Ranieri. E il boato è ancora più forte: “E’ una sensazione speciale, abbiamo giocato col cuore. I tifosi l’hanno capito e ci hanno sempre spinto”. Poi continua su Fox Sports: “Mi ero reso conto che era un campionato strano: gli avevo detto di provarci (sapevano a cosa mi riferivo) e alla fine ci siamo riusciti”. La fa facile Claudio, ma l’emozione la sente eccome: “Ho cercato di essere il più razionale possibile quando ho preso la coppa, sono sicuro che rivedendo i video sarà ancora più bello”.

FOTO - LEICESTER, CHE FESTA CON I TIFOSI IN DELIRIO!

ANEDDOTI E CURIOSITA' Emozioni? Tante, troppe: “Quando Bocelli mi ha chiamato a Pasqua per complimentarsi, ancora di più quando ha cantato vicino a me, quando Abramovich mi ha abbracciato nello spogliatoio dopo la partita con il Chelsea…”. Sul Tottenham: “Pensavano di venirci a prendere, ma non ce l’hanno mai fatta”. E poi via di aneddoti: “Chi porterei a cena fuori? Kanté. E’ un giocatore che non parla mai, finalmente riuscirei a strappargli due parole”. E ancora su Vardy: “Non lo capisco: parla come gioca, troppo veloce”. Con chi andresti al pub per una birra? “Impossibile scegliere, devo portarli tutti”. Chi porteresti per andare a fare una rissa? E qui il retroscena: “Nel girone d’andata ho discusso con un allenatore (molto probabilmente Pardew ndr), quando l’ho incontrato a ritorno ho messo Morgan alla mia destra, Wasilewski alla mia sinistra e gli ho detto: ‘Statemi vicino’. Il più simpatico? “Vardy ha sempre la battuta pronta. Spesso anticipa le cose che voglio dire io”. Screzi? “Mai avuti con nessuno, la forza di questa squadra è stata l’armonia che c’era in squadra”. Le partitelle in allenamento? Come fosse un match vero: “Una volta Okazaki si è dovuto mettere sei punti alla caviglia per un’entrata di Wasilewski”. Non risparmia neanche il presidente: “Il giorno del mio compleanno, si è presentato 10’ prima della partita negli spogliatoi con due torte e le candeline”. E sul suo sosia che è stato con 26 donne? “Meno male che l’ha detto, sennò povero me”. E giù una risata. Com’è nello stile Foxes. Atmosfera contagiosa, diventata una vera e propria mania. La Leicester Mania. 

VIDEO - GIOIA RANIERI: «ABBIAMO VINTO CON IL CUORE»

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