Sarri: «Insulti Burnley? Cose di campo, mi tocca pagare»

Il tecnico del Chelsea mette alle spalle l'episodio che lo ha visto protagonista: «Sotto pressione finisci col dire qualcosa che non vorresti. Nella mia carriera ho commesso molti errori»
Sarri: «Insulti Burnley? Cose di campo, mi tocca pagare»© EPA
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LONDRA (Inghilterra) - «Nella mia carriera ho commesso molti errori per cui posso capire che sotto pressione finisci col dire qualcosa che non vorresti. C’è stata una discussione accesa ma che resta sul campo. La multa? Sono uscito dall'area tecnica per una buona ragione ma penso che dovrò pagarla». Maurizio Sarri archivia il finale infuocato della gara contro il Burnley. Per il tecnico del Chelsea sono arrivati gli insulti dello staff avversario, è stata sfiorata la rissa e alla fine l'unico a essere sanzionato, con l'ammenda per "condotta impropria", è stato lui.

CORSA CHAMPIONS - Ma non c’è tempo per recriminare, il Chelsea è quarto a tre giornate dalla fine ed è padrone del proprio destino anche se domenica è atteso a Old Trafford dal Manchester United. «Hanno fatto benissimo per tre mesi e nell'ultimo periodo hanno pagato qualcosa, ma succede e domenica sarà una partita difficilissima - continua Sarri - Hanno ancora una chance per finire fra le prime 4, dovranno vincere tutte le ultime tre partite ma anche noi abbiamo bisogno di punti e ci sarà da lottare. Proveremo a vincere ma soprattutto non dovremo perdere. Abbiamo due importanti obiettivi: il primo è chiudere fra le prime 4 e il secondo andare in finale di Europa League. E per il primo obiettivo, la partita di domenica è fondamentale».

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LACUNE - Dispiaciuto per l'esclusione di Hazard dall'undici ideale della Premier ("penso che lo meritasse ma alla fine il voto è stato influenzato dalla classifica dove ci sono City e Liverpool e poi tutti gli altri"), Sarri si aspetta di più in fase difensiva dove il Chelsea ha concesso troppo nelle ultime gare «ma dopo 55 partite è dura essere ancora al top della condizione, come per tutte le squadre ancora in corsa nelle coppe europee. In Inghilterra, tra l'altro, si gioca di più: in Spagna o Italia una squadra ha giocato a questo punto della stagione 48-49 partite, noi arriveremo almeno a 57». E anche il livello altissimo del campionato inglese fa la differenza. «Vincere la Premier è incredibile e difficile. In questa stagione ci saranno due squadre che chiuderanno con 96-97 punti, noi siamo migliorati dal punto di vista mentale e tattico ma non abbastanza e colmare questo gap sarà molto complicato, per noi come per gli altri. Ci sarà da lavorare ma non dimentichiamo che Guardiola è alla sua terza stagione a Manchester e Klopp al quinto anno a Liverpool». (Italpress)


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