Attentato Manchester, il Chelsea annulla la parata

I 'Blues', che si preparano alla finale di FA Cup contro l'Arsenal, rinunciano a sfilare nelle strade di Londra per festeggiare il titolo: «Rispetto e buonsenso»
John Terry, storico capitano del Chelsea alla sua ultima stagione con i 'Blues'© Getty Images
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LONDRA - In segno di lutto per le vittime dell'attentato di Manchester in cui sono rimaste uccise 22 persone e altre 64 sono state ferite, il Chelsea ha annunciato in una nota di aver cancellato la parata prevista domenica a Londra per festeggiare la Premier League appena conquistata sotto la guida di Antonio Conte.

«Sentiamo che sarebbe inappropriato e i nostri pensieri sono per tutte le vittime e per i loro familiari e amici», fa sapere ancora il club, che spera nella comprensione dei propri tifosi e sottolinea: «Sappiamo che i servizi d'emergenza sarebbero professionali come sempre ma non vorremmo in alcun modo sottrarre risorse importanti con un evento in più per le strade di Londra». I giocatori di Conte, inoltre, giocheranno la finale di FA Cup di sabato contro l'Arsenal col lutto al braccio e il club farà una donazione al fondo istituito per aiutare le famiglie delle vittime.

IL GESTO DI YAYA TOURE' - Una donazione intanto è già stata fatta da Yaya Touré. Campione in campo ma anche fuori, il calciatore del Manchester City e il suo agente hanno deciso di donare 100 mila sterline, circa 115 mila euro, per aiutare le vittime dell'attentato.

«Vogliamo dare una mano alle famiglie dei defunti e di coloro che sono ancora in ospedale - ha detto alla 'BBC Sport' Dimitri Seluk, agente del centrocampista ivoriano - Ho parlato con Yaya ieri ed era molto scioccato da questa terribile notizia. Abbiamo preso contatto col 'Manchester Evening News' perché ci aiuti a far sì che quei soldi vadano alle persone che ne hanno davvero bisogno. Ci vorrà qualche giorno per organizzarci ma Yaya è in Inghilterra e può venire a consegnare l'assegno appena ci sarà bisogno. Lui ama Manchester e ha grande affinità con questa città e con la sua gente».

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