Uruguay, i 10 comandamenti del Clásico scritti nello spogliatoio

In una foto su Twitter le norme del Nacional in vista del derby con gli odiati rivali del Penarol di Montevideo. La prima: " Non si salutano i rivali, tranne il capitano"
Uruguay, i 10 comandamenti del Clásico scritti nello spogliatoio
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ROMA - Il Clásico Charrúa, che mette di fronte Penarol e Nacional di Montevideo, non è soltanto la partita simbolo dell'Uruguay ed una delle più sentite del Sudamerica, ma è forse uno dei derby più accesi del calcio mondiale. Non è un caso che soltanto nel novembre scorso il Superclásico, come è pure conosciuto, fu annullato dalle autorità di polizia locali a causa delle violenze dentro e fuori lo stadio Centenario, con la Guardia repubblicana ad eseguire centinaia di arresti.

NACIONAL-PENAROL, "UNA RIVOLTA CARCERARIA": IL DERBY NON SI GIOCA

LE LEGGI DEL CLÁSICO - L'ultimo episodio che dimostra quanto sia sentita la stracittadina arriva da una foto postata su Twitter, e proveniente dallo spogliatoio del Nacional, in cui si vede un foglio con su scritto "Mandamiento para el Clásico" e sotto elencati dieci punti: ossia i 10 comandamenti imposti da Alexander Medina, allenatore della squadra riserve dei Tricolores, ai suoi giocatori in vista del derby contro gli odiati avversari Aurinegros del Penarol (riserve) per il campionato Tercera. Si va da "Non si salutano i rivali, tranne il capitano" a "Il primo calcione è nostro", passando per "Ovviamente non va mostrato per niente il dolore", e "Vinciamo tutte le palle contese" e "Tutti uniti prima, durante e dopo il gioco". Legge finale del decalogo del Nacional: "La più importante: noi giochiamo a calcio".


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