«Una lobby gay a capo del calcio femminile»

Una presunta frase sconvolge il movimento del football rosa nazionale
«Una lobby gay a capo del calcio femminile»
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ROMA - «In Italia il calcio femminile è in mano a una lobby di giocatrici gay. Chiesi le dimissioni di Belloli per le sue frasi sulle 'lesbiche' ma ora confermo le sue parole che mi riservo di documentare». Sarebbero queste le parole con le quali, in un presunto comunicato stampa di cui non si trova traccia ufficiale, Roberto Salerno avrebbe commentato la situazione attuale del calcio femminile in Italia. Salerno, presidente del Torino Calcio Femminile, avrebbe affidato queste parole a un messaggio diretto a tutte le società interessate. Insomma, dopo il 'caso Belloli' e la sua celebre uscita costatagli 4 mesi di inibizione, il football 'rosa' continua a far discutere. La nota stampa circola in rete dal 20 ottobre ed è stata riproposta anche dal celebre sito di gossip Dagospia, ma della nota non c'è traccia sul sito del club granata né sulla pagina Facebook.

«Confermo, con amarezza, questa dichiarazione dopo aver chiesto io stesso, pubblicamente, le dimissioni di Belloli da Presidente LND dopo le parole denigratorie e lesive che pronunciò in merito alle giocatrici definite, offensivamente, “lesbiche”. Il sopravvento su tutto il calcio femminile nazionale è davanti agli occhi degli addetti ed è avvenuto trasversalmente, dai Club alle Tesserate e alle strutture Dipartimentali creando una situazione di “discriminazione” addirittura opposta in cui queste lobby “dettano legge” e le società e i Presidenti sono “fuori” e totalmente “schiacciati”. I recenti fatti accaduti in relazione allo sciopero annunciato dall’AIC per il 17.10.15, evitato solo con le votazioni e l’assemblea “farsa” che il 14.10.15 il Dipartimento Calcio Femminile ha “organizzato”, tempestivamente, sono una chiara rappresentazione di ciò. E’ clamoroso, infatti, che il Dipartimento Calcio Femminile della LND abbia convocato in prossimità dello sciopero del 17.10.15 (poi revocato) un’assemblea dei Presidenti, il 14.10.15, violando i più elementari requisiti di correttezza nella convocazione quali indicare un Ordine del Giorno, senza far conoscere prima gli argomenti da trattare e, in questa sede aver invitato i presenti ad esprimersi su argomenti “cari” e funzionali alle richieste delle lobby delle calciatrici ed aver diramato note su “votazioni unanimi” (tutte a favore delle lobby per impedire lo sciopero) a fronte delle quali il Torino Calcio Femminile ha abbandonato l’aula e prende, negativamente, le distanze, con intenzione, nei prossimi giorni, di segnalare l’episodio (accaduto dopo l’intervento e l’uscita dall’Assemblea di Tavecchio) agli Organi di Giustizia Sportiva. Si deve dimettere, tutto il Dipartimento Calcio Femminile della LND e la segretaria signora Cottini in particolare per aver convocato e condotto, il 14.10.15, un’Assemblea delle società in queste condizioni e disconoscendo lei per prima dignità ai Presidenti intervenuti. Sulla arroganza, prepotenza e strapotere di queste lobby gay si potrebbero scrivere gli ultimi 10 anni del calcio femminile italiano e mi riservo io stesso di documentare ciò che affermo per comprendere, poi, le radici profonde del suo “nanismo”. Torino, 20 ottobre ’15, Il Presidente Roberto Salerno».


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