Simonetti: «Sogno i Mondiali e di incontrare Totti»

La 20enne è in ritiro nella Capitale con l'Italia che sabato sosterrà un'amichevole in Francia: «Essere qui è un'emozione indicibile, sono stati ripagati i sacrifici di tutti questi anni»
Simonetti: «Sogno i Mondiali e di incontrare Totti»© Getty Images
Valeria Ancione
6 min

ROMA - La terza convocazione è qualcosa di più di una conferma. E’ un’emozione che non si fa abitudine, è puntare il campo e oltrepassare la panchina. Flaminia Simonetti ha vent’anni, un’idea di sé ben precisa, un futuro disegnato nella sostanza e da colorare nei dettagli. Dall’oratorio sull’Anagnina, alla maglia della Res Roma, palestra di calcio e di vita, fino alla Nazionale maggiore. Flaminia ha risposto in questi giorni alla terza chiamata della ct Milena Bertolini, per il raduno di Roma. E oggi parte per Marsiglia, dove sabato l’Italia giocherà un’amichevole con la Francia. Ma l’obiettivo è molto più grande e ambizioso di un test: arrivare ai Mondiali francesi del 2019, per i quali le qualificazioni riprenderanno ad aprile. «Essere qui è un’emozione indicibile. Soddisfazione e orgoglio - dice Simonetti - Significa che i sacrifici di tutti questi anni sono valsi la pena. Ora devo conquistarmi il campo, anche se già la panchina è stata una bella cosa».

IL CALCIO E POI... - Incastrata tra due fratelli, in una casa dove i palloni sono più dei soprammobili, un amico che la convince a seguirlo nella squadra della parrocchia, una mamma contraria che aspira ad altro per lei, un papà consenziente e una famiglia allargata fatta di nonni e zii a sostenere le presunte stravaganze: eccola Flaminia Simonetti, piccola e veloce, capelli mossi e unghie laccate, una toccata e fuga in Svizzera, Totti per idolo e il cuore giallorosso. «Mamma non voleva che giocassi a calcio, preferiva per me la danza o il basket come lei. Ma io ho seguito il mio amico, e solo per questo ha ceduto. Poi lui ha smesso e io non mi sono fermata più. E intanto facevo anche nuoto. Mi sarebbe piaciuto giocare all’estero, è vero, ma la Svizzera forse era il posto sbagliato o non ero pronta, chissà, così sono tornata indietro in un giorno. Totti è il mio idolo, purtroppo non l’ho mai conosciuto di persona, e mi piacerebbe eccome. Mamma? E' orgogliosa di me, soprattutto per l’impegno che metto nelle cose». Come non esserlo? Le litigate tra madre e figlia sono da mettere in conto, specie se sei una che si impunta. «Beh sì, c’è stato un periodo, ma è superato. E’ che io non sopporto le proibizioni. Sono uno spirito libero. Quando ero piccola le nascondevo le cose per non farmi dire i no, quando mi scopriva e mi puniva. Ormai sono grande, dico tutto quello che faccio. Mamma mi appoggia e sostiene». Brava a scuola, nonostante le assenze e gli impegni col calcio, ha frequentato il liceo linguistico, lo spagnolo è la lingua preferita e quella che parla meglio; ora studia Scienze dell’alimentazione. Il padre ha un ristorante a Frascati e le capita, a lei e ai fratelli, di dare una mano, di lavorare. Flaminia inoltre ha vinto tre scudetti con la Primavera della Res Roma, e un campionato di serie B e da quella promozione gioca in serie A con lo spirito giusto e umile di chi si sente in cammino, non di certo arrivata. «Ho tecnica e visione di gioco, mi piace far segnare. Quando ero piccola volevo giocare in un sacco di ruoli, e sono finita a centrocampo. All’inizio avevo dei dubbi, invece è il posto giusto per me che amo correre, mi affascina che sia un punto di raccordo, un tramite, tutto passa di là. Sono arrivata alla Res cinque anni fa, avevo 15 anni. I miei genitori o i miei nonni mi accompagnavamo agli allenamenti. Ero piccola e avevo tanti limiti: a Fabio Melillo (l’allenatore della Res, ndr) devo tanto, anche questo posto in Nazionale. Sono una complicata, ma lui mi ha scavato dentro e ha tirato fuori il giusto atteggiamento per affrontare allenamenti e partite, mi ha fatto maturare. E' grazie al suo sostegno se sono arrivata fin qua. Lui è il mio motivatore».

GRANDI SOGNI - Strada facendo il fratello maggiore ha mollato il calcio, il piccolo invece è nell’Under 17 della Roma. «Io sono più grintosa di lui. Però si impegna, sa che basta un attimo per far finire tutto. Abbiamo un bel rapporto, ci confrontiamo anche sul calcio». Non ha ansie né pratiche scaramantiche, il calcio è dentro di lei, non scatena dubbi ma consapevolezze. «Nessuna scaramanzia. Quando ero piccola prima di una partita un po’ mi agitavo. Ora non più, mi dico “se sono qui è perché me lo merito”. Non devo dimostrare niente a nessuno. Perché se devi corrispondere alle aspettative degli altri finisci per sbagliare. Io devo rispondere a me stessa e questa è la spinta a chiedere sempre di più, a migliorare». Sogna, la piccola Flaminia, con la determinazione che rende il desiderio possibile. Vuole diventare nutrizionista, studia per questo conciliando lezioni e allenamenti e ritiri azzurri e presto esami e partite. Ha pochi e piccoli tatuaggi, tutti memento di una famiglia molto impegnata ma presente (la madre è hostess, spesso fuori quindi, e il padre ha il ristorante). Quindi le iniziali di genitori e quelle dei nonni («che hanno 80 anni ma sembra che ne abbiano 50») sparse nel corpo e un piercing sulla lingua che ha scatenato le ire della mamma («Mi voleva ammazzare», ride mentre accarezza la pallina tra lingua e palato). La musica dei Negramaro come colonna sonora, il beach soccer a campionato finito e il mare sempre, anche d’inverno. Flaminia sa di sé e di un futuro in divenire parla con lo sguardo serio di chi non si fa distrarre dalle tentazioni. Quindi direzione laurea e l’ambizione di un grande club in Champions, detto sottovoce quasi tema che sia un tradimento alla sua Res. Lontano da Roma in realtà fa fatica a pensarsi, ma sognare in grande fa diventare realmente grandi. Ma sotto la pioggia di Roma, non solo Simonetti tutte le azzurre sognano in grande, sognano Mondiale («Vogliamo arrivarci!»). Il sorriso si apre sincero sul viso di Flaminia: «Difficile vedermi imbronciata»... e la sensazione è che questa Italia, in corsa per Francia 2019, sia contagiata dalla stessa allegria.


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