Mondiali, un anno dopo: astri nascenti e campioni al tramonto

Da Messi a Balotelli, da James Rodriguez a Pogba: come sono cambiate le valutazioni delle stelle degli ultimi Mondiali in Brasile
Simone Zizzari
9 min

ROMA - A volte bastano 365 giorni per cambiare drasticamente la carriera calcistica di un giocatore, in positivo o in negativo. E' passato un anno esatto dall'inaugurazione dei Mondiali in Brasile, 12 mesi che sono serviti a consacrare giovani stelle o ad affossare i sogni di gloria di presunti campioni. Dei 736 giocatori che hanno preso parte alla massima competizione mondiale ci sono quelli che, dopo aver fatto faville nel mese brasiliano, si sono poi ritrovati affossati dal peso delle aspettative ed altri che hanno deluso tanto in Sudamerica, quanto durante la stagione appena conclusa. Il sito web di GloboEsporte si è divertito a stilare una classifica divisa per gruppi dei giocatori chwe più hanno tratto beneficio dalla vetrina mondiale, analizzando il valore del loro cartellino ad un anno esatto dal fischio d'inizio di Brasile-Croazia, gara inaugurale di Brasile 2014. 

I TOP  
MESSI - C'è tanto Barcellona nella classifica dei giocatori che hanno visto crescere la loro quotazione di mercato in quest'ultimo anno. In cima c'è sempre lui, Lionel Messi, sfortunato finalista al Maracanà contro la Germania ma sfavillante nella sua stagione in blaugrana. Oggi il numero 10 argentino vive una situazione molto più felice rispetto a quella di un anno fa, quando arrivò in terra brasiliana senza titoli importanti con il suo club dopo la fallimentare stagione del Tata Martino. Non solo. Messi fu anche coinvolto assieme alla sua famiglia in una controversia fiscale in Spagna. Un disastro completato dalla vittoria del Pallone d'oro del suo celebre rivale Cristiano Ronaldo che poi vinse la Decima con il suo Real. Dopo un Mondiale dolceamaro, Messi è tornato in patria e nella stagione successiva ha realizzato, spalleggiato da Neymar e Suarez in attacco, 58 gol e 28 assist. Il risultato lo conosciamo tutti, Juve in primis: triplete. 

NEYMAR - Un altro giocatore che è cresciuto moltissimo dopo il Mondiale è stato Neymar, accolto come un Re prima dell'inizio della competizione e protagonista di quattro gol nelle prime sfide fino a quella letale ginocchiata di Zuniga nei quarti di finale che gli costarono una frattura alla vetrebra e l'addio anticipato ai suoi Mondiali. A Barcellona, ??dopo sei mesi di adattamento e lampi di gran classe, Neymar è esploso. Oggi è un idolo per l'esigente pubblico blaugrana che gli riconosce grandi meriti nei trionfi di questa stagione dall'alto dei suoi 39 gol realizzati in stagione.

SUAREZ - A concludere il trio delle meraviglie non poteva che esserci lui, Luis Suarez, il 'vampiro uruguaiano'. Si presentò ai Mondiali come Scarpa d'Oro europea grazie ad una stagione esaltante con il Liverpool (con tanto di recupero lampo dopo una delicata operazione al ginocchio). Inizio da applausi con due gol contro l'Inghilterra e una vittoria decisiva per il passaggio del turno del suo Uruguay. Poi quel morso alla spalla di Chiellini  e la sospensione disciplinare fino ad ottobre. Da lì in poi una stagione sulle montagne russe con un gol, quello in finale di Champions contro la Juventus che di fatto lo ha riportato nel gotha del calcio internazionale. 

GLI ALTRI - Oltre al tridente del Barça, ci sono anche altri giocatori che hanno sfruttato al meglio i Mondiali brasiliani. Nel Real Madrid si sono messi in mostra Toni Kroos e James Rodriguez. Il primo - pagato 30 milioni di euro dal presidente Perez - dopo il trionfo brasiliano è riuscito ad affermarsi come uno dei centrocampisti più forti in circolazione. Anche James Rodríguez, capocannoniere del torneo, è passato in Spagna dal Monaco per una cifra monstre di 80 milioni dimostrando di valere ogni singolo euro (o quasi). Nel gruppo delle rivelazioni, c'è spazio anche per l'Algeria con l'attaccante Brahimi che ha catturato l'attenzione dei principali club europei (Milan in primis) grazie alla velocità e alla tecnica che ha dimostrato in Nazionale e nel Porto (con i quali ha segnato sei gol in Champions League). Un altro giovane che ha rubato la scena è l'olandese Memphis Depay, una delle stelle che ai Mondiali non hanno deluso e che, tornato al Psv ha vinto la classifica cannonieri in Eredivisie con 22 gol, decisivi per la vittoria del campionato che mancava al club di Eindhoven da sette anni. Il giocatore si è legato ora al Manchester United che per lui ha speso più di 27 milioni di euro. Impossibile non inserire nel gruppo delle rivelazioni  il croato Ivan Rakitic, capitano del Siviglia vincitore dell'Europa League prima di volare in Brasile e ora campione d'Europa con il Barcellona. Bene anche il belga Hazard e il cileno Alexis Sánchez che in Premier hanno convinto dopo aver ben impressionato anche in Brasile. 

C'E' ANCHE POGBA - Fra gli 'italiani' impossibile non inserire nella lista delle splendide conferme Pogba che ad un anno di distanza dai Mondiali e un altro scudetto vinto con la Juve (oltre alla Coppa Italia), è diventato uno dei nomi più ambiti sul mercato.

I FLOP
L'inizio della Coppa del Mondo in Brasile segna anche l'inizio di un anno difficile per molti calciatori arrivati in Sudamerica con grandi aspettative. In cima alla lista c'è Angel Di Maria, protagonista di un buon Mondiale e poi scomparso nella sua annata al Manchester United. L'argentino arrivò in Brasile con il titolo di campione d'Europa in tasca, poi fu acquistato per 75 milioni dai Red Devils (l'acquisto più costoso nella storia del calcio inglese) e tutto cambiò. L'inizio della sua stagione in Premier fu promettente (tre gol in cinque partite), poi più nulla. Da dicembre Louis van Gaal ha cominciato a metterlo in panchina, poi piano piano è scomparso dai radar. 

PAULINHO - Non è andata meglio al centrocampista brasiliano Paulinho, titolare in cinque partite su sette ai Mondiali e poi svanito in Premier con la maglia del Tottenham dopo essere stato cercato - invano - anche dalla Roma. Due gol con gli Spurs il suo magro bottino.

GLI ALTRI - Campioni del mondo con la Germania, deludenti con i loro club. Khedira e Podolski hanno vissuto due annate non memorabili dopo il trionfo di Rio de Janeiro. Il giocatore del Real Madrid - passato ora alla Juve - ha sofferto problemi fisici che ne hanno pesantemente condizionato la stagione (Ancelotti lo ha potuto utilizzare solo 17 volte). L'attaccante, ai margini nell'Arsenal, ha tentato l'avventura in serie A all'Inter senza lasciare traccia. In nerazzurro è finito anche Shaqiri che dopo una buona coppa del Mondo è volato in Italia a gennaio dal Bayern Monaco senza incantare. Per lui sette panchine nelle ultime otto partite stagionali. Ancora peggio è andata all'uruguaiano Diego Forlan che, trasferitosi in Giappone al Cerezo Osaka è stato poi abbandonato senza rinnovo dal suo club al termine della stagione. 

VAN PERSIE E BALOTELLI - Per Van Persie il Mondiale brasiliano è stato l'ultimo squillo prima dell'anonimato ( o giù di lì). Il suo gol di testa a pallonetto contro la Spagna ha esaltato le folle, poi più nulla. Al Manchester United non è proseguito il suo idillio con Van Gaal che piano piano lo ha allontanato sempre più dal centro del suo progetto fino alle voci di un possibile addio. A chiudere la lista c'è l'italiano Mario Balotelli, forse il giocatore che più di tutti ha patito la delusione azzurra al Mondiale. Avventuratosi di nuovo nel difficile campionato inglese, SuperMario al Liverpool è stato una meteora (appena quattro gol segnati in 28 partite disputate, delle quali 14 partendo da riserva). 


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