Immobile: «Mi piace Sarri. Il Napoli ha scelto bene»

L'attaccante del Borussia Dortmund: «Futuro? Devo fare un anno importante, come al Toro, perché c'è l'Europeo...devono conoscere il nuovo allenatore in Germania»
Immobile: «Mi piace Sarri. Il Napoli ha scelto bene»© Getty Images
Ettore Intorcia
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FIRENZE - «Al di là della Juve, la squadra ha giocato meglio di tutte è stato l'Empoli di Sarri, l'allenatore che ha preso il Napoli… Ha espresso il gioco più bello, in movimento e anche da fermo, sui calci piazzati. E' un tecnico preparato, il Napoli ha fatto la scelta giusta…». Le parole di Ciro Immobile suonano come un messaggio d'amore al Napoli, il "suo" Napoli, e in tempo di mercato non si può non tenerne conto. Anche perché lui stesso sa di poter essere un uomo mercato e che forse lasciare il Borussia Dortmund può essere la scelta giusta anche in chiave Nazionale: «E' normale che fa piacere l'accostamento di tante squadre come ho letto, ed essendo italiano… Però l'anno prossimo bisogna fare una scelta importante se dovessi cambiare, c'è l'Europeo e devo fare una stagione come quella dell'anno scorso al Toro per essere protagonista. Non è detto che non possa farla a Dortmund, ci sarà un'occasione anche lì visto che abbiamo cambiato allenatore».

IL PORTOGALLO - Pellé sembra in pole, ma contro il Portogallo può avere anche lui una chance da titolare: «Manca l'ultima partita della stagione, vogliamo finire bene l'anno: è importante per il ranking ma anche perché non abbiamo mai perso e vogliamo finire senza una sconfitta, magari anche vincerla la partita. E' normale essere sul pezzo. Il modulo? Non credo sia un problema di sistema ma di forma fisica. Giocando poco io, gli altri stanno più avanti di me fisicamente: in questo ultimo periodo ho cercato di rimettermi alla pari per queste due partite. Graziano e gli altri hanno fatto bene, era giusto per me rimettermi alla pari come forma fisica. E il 4-3-3 non è un problema per me».

RIPARTENZA - Commenta la sua stagione al Dortmund: «Le colpe vanno divise. Il mio problema principale è stato che la squadra non ha giocato da Borussia Dortmund, quella che conoscevo io e tutti quanti. Una squadra da 50 occasioni a partita che quest'anno ha fatto fatica a portare la palla dentro l'area avversaria. Era difficile per chi sta lì da 4-5 anni, figuriamoci per me che venivo da fuori, le difficoltà si raddoppiavano. All'inizio ho giocato di più, la squadra però andava male. Poi l'allenatore ha scelto di giocare solo con Aubameyang lì davanti e sono arrivati dei risultati, quindi non ha più cambiato e nelle gerarchie mi sono ritrovato indietro. Era un'occasione da sfruttare meglio, so che le colpe non sono solo le mie ma non piace andare via, o restare, da perdente. Non è questo il mio carattere: voglio lasciare un bel ricordo. E per questo ci sto pensando su, se andare via o restare».

4-3-3 AZZURRO - Conte e l'Italia cambiano volto, un 4-3-3 che a Immobile ricorda l'anno d'oro a Pescara, alla corte di Zeman: «Conte è stato bravo a vedere il nostro campionato cosa offre, quello che la Nazionale può avere in questo momento. Abbiamo tanti esterni bravi e forti, stanno facendo bene. Per fortuna abbiamo recuperato anche El Shaarawy, è stato un sacco di tempo fermo. Qui c'è stato Insigne, c'è Sansone che gioca con il 4-3-3 ed è il più bravo a farlo, anche perché è con Di Francesco che veniva a vedere gli allenamenti di Zeman. E lui, Zeman, è uno dei più bravi con quel modulo. Conte ha capito che ha i giocatori adatti, la squadra l'ha seguito subito: poco tempo per provarlo, però con la Croazia abbiamo fatto una grande partita».

APPROCCIO - Nessun problema di approccio alle gare con avversarie di spessore più modesto: «Non abbiamo parlato con Conte di quando incontreremo formazioni come Brasile, Spagna o Francia. Per adesso ci siamo trovati bene con il 4-3-3, è importante sapere di avere più alternative per scegliere poi quella giusta quando incontriamo certe formazioni. Il problema è che quando incontri Malta o Azerbaigian, loro si chiudono e noi troviamo più difficoltà, quindi ci innervosiamo. Ma non è un problema di testa: il mister è deciso su questo, per lui giocare contro il Brasile o contro Malta è la stessa cosa».

DOPO LA CROAZIA - A Spalato segnali molto positivi: «Credo che stiamo facendo un bel percorso, il gruppo è sempre unito, il mister ci tiene belli compatti: abbiamo cambiato tanti giocatori ma la solidità del gruppo è rimasta la stessa. Dopo la Croazia è normale sentirci più forti e sicuri di noi, perché c'eravamo rimasti male dopo l'andata. Al ritorno meritavamo qualcosa di più. I vecchietti? Contano, ci vuole una base solida e loro sono quelli che tengono insieme la squadra. E' importante avere punti di riferimento, ce n'è più di uno per fortuna: magari averne sempre così…».

POCHI GOL - Fa il punto sull'attacco azzurro che segna poco: «Non so dare una risposta. Abbiamo creato tanto, potevamo fare qualcosa in più in tante partite che abbiamo giocato, tra qualificazioni e amichevoli. Giochiamo bene, portiamo palla davanti alla porta, dobbiamo essere più concentrati per fare gol».

MERCATO - Torna sul mercato, soprattutto sui tempi: «La Bundesliga inizia presto, le squadre italiane vanno in ritiro intorno al 10 luglio mentre noi saremo in ritiro dal 29 giugno. Il nuovo allenatore avrà due settimane o tre per conoscermi, voglio prima vedere lì come vanno le cose».

@ettoreintorcia


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