Iker Casillas verso l'addio al Real Madrid

È giunta al capolinea l’avventura del portiere, farà posto a De Gea. Si tratta per la rescissione, Milano e Roma destinazioni gradite dal giocatore
Andrea De Pauli
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MADRID - La conclusione del matrimonio tra Iker Casillas e il Real Madrid, ormai, è solo una questione di giorni. La decisione sarebbe stata presa direttamente dal presidentissimo Florentino Perez, che in queste ore starebbe studiando la modalità più indolore per liberarsi, una volta per tutte, dell’imbarazzante presenza di San Iker e consegnare, così, a Rafa Benitez, la nuova rosa che, almeno nei piani, dovrebbe inaugurare una nuova era merengue, dopo quella conclusa con il conseguimento dell’anelata Décima. Si riparte dal red devil David De Gea, erede designato, anche in nazionale, del capitano madridista, che ormai si sarebbe rassegnato a sottoscrivere la rescissione degli ultimi due anni di contratto che lo legano alla Casa Blanca e cercarsi, così, un club in cui chiudere dignitosamente la sua gloriosa carriera. Alla finestra, oltre al Valencia, alcuni club italiani, inglesi e turchi.

SHOULD I STAY OR SHOULD I GO - A difendere la porta del Real, nei prossimi 6 anni, ci sarà De Gea. La risoluzione è stata presa ben prima dell’arrivo di Rafa Benitez, che comunque ha benedetto con convinzione la decisione. La doppia questione, ora, è trovare un accordo con l’indispettito Manchester United, a cui il portierino spagnolo sarebbe legato da un ultimo anno di contratto, e, al contempo, liberarsi amichevolmente di Casillas, che non più di dieci giorni fa ha pubblicamente dichiarato di voler onorare l’accordo che lo lega al club della vita fino al 30 giugno del 2017. Peccato che, nel frattempo, la compagna Sara Carbonero abbia chiesto informazioni alla redazione di Telecinco sulla possibilità di ottenere un ruolo da corrispondente in una grande città europea o, addirittura, statunitense.

MARTIRIO - Strategie. Perché il primo a sentirsi svuotato dopo almeno due anni e mezzo sopra la graticola è proprio San Iker, martirizzato dagli adepti più integralisti del nemico Mourinho, che dal momento del primo attrito con lo Special One, datato dicembre 2012, non gliene hanno perdonata più una, continuando a contestarlo apertamente, in ogni apparizione al Bernabeu, anche dopo che il profeta di Setubal aveva ripreso il cammino per Londra. E la prima stagione del dopo Mou, coronata dalla doppietta Coppa del Re-Champions League, in cui, per decisione di Carletto Ancelotti, Casillas si è ritrovato ad interpretare lo sgraditissimo ruolo di semplice portiere di coppe, non è bastata a riconquistare la benevolenza perduta presso la cattedrale merengue. Nell’ultima stagione, poi, nonostante la ritrovata titolarità, favorita dalla cacciata politica di Diego Lopez al Milan, il capitano del Real, oltre a non festeggiare nessun titolo, si è ritrovato, suo malgrado, al centro della disputa tra chi, al Bernabeu e sulle pagine dei principali quotidiani sportivi madrileni, lo sostenevano, sempre e comunque, e chi, nei medesimi scenari, lo ha continuato a flagellare a oltranza. Meglio cambiare aria.

LONDON CALLING - Inizia, ora, una partita a scacchi, che, almeno nei piani, dovrebbe chiudersi entro il 10 luglio, giorno in cui i blancos, terminate le vacanze, si metteranno a disposizione di Benitez. Casillas pare determinato ad aspettare l’annuncio ufficiale di De Gea, per ottenere, così, più facilmente la buona uscita da 13 milioni netti, pari ai due anni di contratto rimanenti, a cui mira apertamente. Florentino, invece, vorrebbe prima risolvere la grana Iker, per poi trovare un gentlemen’s agreement con lo United, magari inserendo nell’operazione Sergio Ramos, un altro caso bollente. A questo punto, con la carta di libertà in tasca, Casillas potrebbe finalmente trattare, sulla base dei 5 milioni netti a stagione, con il Tottenham, la meta più probabile al momento, mentre pare spegnersi l’ipotesi Arsenal, vicina ad assicurarsi le prodezze di Cech. Non dovesse essere Inghilterra, il capitano delle Furie Rosse, restio alle proposte turche di Fenerbahçe e Besiktas, ascolterebbe solo le sirene parigine e quelle italiane. Milano e Roma le destinazioni preferite. Scartato in partenza il Valencia (impossibile giocare in un’altra di Liga dopo 5 scudetti, 3 Champions e 2 Mondiali per Club con il Real), la soluzione di riserva sarebbe, infine, la Major League americana, dove si aggregherebbe agli amici Raúl e David Villa.

@andydepauli


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