ROMA - Era il 24 giugno di un anno fa. E, con la sconfitta contro l’Uruguay, per l’Italia si chiudeva tristemente il Mondiale brasiliano. Un fallimento totale, assoluto, con Balotelli come principale colpevole. Certo, probabilmente, si trattava di un’accusa ingenerosa, anche perché non era stato solo lui a steccare. Ma era comunque il simbolo della spedizione azzurra, per precisa scelta di Prandelli, logico quindi puntargli il dito addosso. Al fianco di Mario, non come protagonista, ma come risorsa comunque importante, l’allora ct azzuro aveva voluto portare pure Cassano, reduce da un’ottima stagione al Parma, ma comunque elemento da considerare “a rischio”. Risultato, nemmeno Fantantonio riuscì a incidere o a lasciare tracce del suo talento. I due, peraltro, giocarono insieme soltanto il secondo tempo con la Costa Rica, ovvero uno dei momenti peggiori di quella Nazionale. Fantasma e stagione a meta’. Ebbene, dopo nemmeno 13 mesi di Supermario e Fantantantonio si sono di fatto perse le tracce. Il primo, la scorsa estate, ha lasciato il Milan per emigrare nuovamente in Inghilterra, stavolta al Liverpool. Per certi versi, quasi una fuga. Ma dopo un’accoglienza da star, in campo è sembrato quasi sempre un fantasma. Tanto che, in diverse occasioni, Rodgers non lo ha nemmeno convocato. Solo un gol in Premier, solo un gol in Champions e tanta panchina o tribuna: questo, in sintesi, il bilancio di Balotelli in maglia Reds. E anche quella azzurra si è trasformata in miraggio. Conte lo ha chiamato una sola volta, ma a causa di un guaio fisico se n’è andato dopo pochi allenamenti. Nessuna convocazione per Cassano, che, per la verità, non aveva cominciato male la sua seconda stagione a Parma che però si chiude già a fine gennaio, dopo la rescissione del contratto. Per pochi giorni ha anche sperato di trovare una squadra dove chiudere il campionato, ma l’occasione non è arrivata e si è rassegnato ad andare in vacanza... Esattamente dove si trova anche adesso. Fuori dal grande giro.