Roma, Strootman racconta il suo calvario: «E' stata dura, ma voglio tornare presto»

L'olandese fa chiarezza sul suo recupero e manda un messaggio ai tifosi: «Voglio ripagare il vostro affetto»
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ROMA - Tre operazioni al ginocchio negli ultimi due anni. Un avventura, quella con la Roma, iniziata alla grande ed interrotta a causa di un maledetto infortunio. Ora Kevin Strootman sembra aver intrapreso la strada giusta, anche se lunga e faticosa, per tornare ad essere soprattutto un calciatore. "Perché giocare è quello che chiunque faccia questo mestiere vuole veramente", dice l'olandese in un'intervista pubblicata sul proprio profilo Facebook e sul sito ufficiale della Roma. Un'intervista che serve soprattutto a fare chiarezza sul suo percorso di recupero, e per ringraziare in particolare tutti i tifosi della Roma. "Perché mi sono stati sempre vicini". "Negli ultimi mesi ci sono state molte speculazioni e voci non corrette relative al mio infortunio e alla mia riabilitazione -scrive Strootman- Ora, tre mesi dopo l'ultima operazione, attraverso questa intervista voglio fare chiarezza sui miei progressi. Non vedo l'ora di tornare a calcare il campo dell'Olimpico".

L'INTERVISTA - Queste le parole di Strootman: "E' importante partire dall'inizio. E' cominciato tutto durante la partita dell'Olanda contro la Francia. Ho avuto problemi con il mio ginocchio destro e ho avuto bisogno di essere sostituito. Non volevo prendere rischi e ho preferito lasciare il campo. Tre giorni dopo c'era la partita con il Napoli e ho giocato. Le cose andavano bene ma, a causa di uno sfortunato contrasto, ho perso l'equilibrio provocandomi una distorsione ai legamenti crociati. Mi ci sono voluti otto mesi per tornare in campo. Ho giocato nella partita in trasferta contro la Fiorentina. Ho subito un tackle, infortunandomi nuovamente al ginocchio destro. Ho lasciato il campo senza provare dolore, ma sentivo il ginocchio poco stabile. La risonanza magnetica ha evidenziato il danno, e la necessità di sottopormi ad un intervento chirurgico per capirne bene l'entità. Durante l'operazione hanno scoperto che i problemi con la mia cartillagine erano più seri del previsto".

LO CHOC - "Per me è stato un grosso choc -prosegue-. Abbiamo iniziato a cercare in giro per l'Europa, in Italia e in Olanda, la migliore soluzione. La conclusione è stata che dovevo nuovamente operarmi ai legamenti! Ero così vicino a tornare a giocare con la mia squadra, e di nuovo mi è stato tolto tutto. E' stato un grosso passo indietro, ed una sfida difficile a livello mentale. Adesso sono passati tre mesi, mi sto allenando e devo dire che mi sento molto meglio. Spero che gli ultimi passi da compiere per la mia riabilitazione vadano allo stesso modo e che possa tornare a far parte della squadra. Perché, alla fine, è quello che vuole qualsiasi calciatore ed è quello che mi è mancato di più in questi ultimi due anni".

LA RIABILITAZIONE - "Sto lavorando per reinserirmi nella squadra, e tutti mi stanno aiutando ed offrendo il loro supporto -aggiunge  l'olandese-. Dalla società, alla squadra e ai tifosi, tutti mi sono stati vicini fin dal primo intervento. Ora mi alleno ogni giorno con Capradossi, che ha avuto il mio stesso tipo di infortunio, e cerco di recuperare il prima possibile". "Quando posso tornare in campo? -conclude- Al momento è difficile fissare una data. Sono passati tre mesi, vediamo come starò dopo il quarto mese e dopo che avrò cominciato ad allenarmi di nuovo con il resto dei compagni. L'operazione non è stata facile anche per il professor Mariani perché era il terzo intervento. Ma, dopo, mi sono sentito bene e in forma. Adesso per me è importante lavorare per tornare in campo e ripagare i tifosi del loro affetto".

m.m.


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