Calciomercato Roma, i segreti di Sadiq

Viaggio alla scoperta del talento nigeriano che dopo il primo gol in A ha già conquistato la Roma
Roma: ecco Sadiq, il baby che sogna in grande
Guido D'Ubaldo
3 min

ROMA - Una città di centravanti. Roma da entrambe le sponde del Tevere ha sempre avuto grandi bomber. I più importanti nella storia recente giallorossa sono stati Pierino Prati, Roberto Pruzzo, Gabriel Batistuta e Vincenzo Montella. Eroi della tifoseria, personaggi indimenticabili. Domenica l’Olimpico semivuoto ha scoperto una nuova stella. Si chiama Sadiq Umar, diciotto anni, nigeriano, 1,92 di altezza, magro come un’alice. Contro il Genoa ha segnato il suo primo gol in serie A, nei tredici minuti in cui è rimasto in campo. Il suo nome tradotto significa lealtà. Con lui e Nura, l’altro nigeriano acquistato dallo Spezia, la Roma ha trovato un tesoro.

Sadiq è nato a Kaduna, un centro nel cuore del Paese, poco distante da Abuja, il 2 febbraio 1997. I genitori si guadagnano da vivere con un negozio di mangimi per animali, ha un fratello più piccolo che non ha intrapreso la strade del pallone. Anche il padre faceva il calciatore, attaccante come Umar. Ha cominciato la carriera in Nigeria nel Future of Africa Academy e poi nel Football College Abuja, l’Accademia che ha finalità sociali e fa riferimento al presidente dello Spezia, Gabriele Volpi, affiancato da Damir Miskovic, presidente del Rijeka. I ragazzi arrivano a decine con i pullman da tutta la Nigeria e oggi vivono nel pensionato un centinaio di giovani. Il calcio è la speranza di lasciare un Paese ancora insanguinato da guerre intestine. Sadiq ha raccontato che a tredici anni andava a scuola e alcuni suoi coetanei avevano le pistole. Una volta l’anno lo Spezia manda giù i suoi osservatori per scegliere i ragazzi migliori. Sono Pietro Fusco e Claudio Vinazzani, un passato di calciatori in serie A, oggi direttore sportivo e coordinatore dell’area tecnica. Fusco e Vinazzani videro Sadiq e Nura, due talenti giovanissimi, che già erano entrati nell’orbita delle rappresentative nazionali giovanili. Si racconta che il presidente dello Spezia Volpi, imprenditore che fa affari in Nigeria con il petrolio, un giorno disse a un rappresentante del governo locale: «Ditemi chi sono i due giovani più forti del Paese, voglio portarli in Italia». Non è andata proprio così. Ma anche il petrolio in questa storia c’entra.

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