© Getty ImagesMILANO- Non c'è pace per Alessio Cerci che sta vivendo una stagione da incubo. Il classe 87, dopo la pessima parentesi di 6 mesi, con la maglia dell’Atletico Madrid è sbarcato a Milano, sulla sponda rossonera del Naviglio, lo scorso gennaio. Da quel momento le prestazioni dell’ex Torino non hanno fatto altro che peggiorare e i fischi dei tifosi rossoneri sono caduti copiosi per il giocatore di Velletri. Cerci è in prestito fino al termine della stagione dalla società spagnola, ma la partita contro il Bologna ha sancito il suo definitivo addio al Milan, già a gennaio. Preziosi lo porterebbe subito al Genoa alla corte di Gasperini ma c’è un intoppo alla trattativa e la colpa non è del Milan.
QUESTIONE DI FONDI- Il cartellino di Cerci non è totalmente nelle mani dell’Atletico Madrid. Nell’estate del 2014, i colchoneros lo acquistarono dal Torino per una cifra vicina ai 15 milioni di euro, con la collaborazione di un fondo di investimento del Qatar. Proprio questo fondo è il responsabile del mancato trasferimento di Cerci al Genoa. La società rossoblù vorrebbe rilevarlo in prestito dal Milan. L’Atletico ha già dato il suo assenso a questa operazione mentre il fondo vorrebbe monetizzare fin da subito dalla sua cessione.
CERCI NON TROVA PACE- L’ex giocatore della Fiorentina non trova proprio pace. Dopo le due occasioni da gol malamente sprecate contro il Bologna, Cerci è entrato ancora di più nel mirino dei tifosi che l’hanno costretto a chiudere il proprio account Facebook per via dei troppi insulti ricevuti. Se aggiungiamo che è stato pizzicato al Casinò fino a tarda notte, che ormai è fuori rosa e che anche il suo ex partner al Toro, Ciro Immobile ha avuto una seconda chance da parte di Cairo dopo le non esaltanti esperienze al Borussia Dortmund e al Siviglia, la situazione di Cerci assume contorni davvero comici. Dal Milan, all'Atletico Madrid, dal fondo di investimento al Genoa, si augurano che il tutto si sblocchi il prima possibile per trovare la soluzione migliore per tutti in tempi brevissimi.