ROMA - E vabbè, questa è andata. Alla Roma restano oltre 50 milioni di euro di ricavi procurati dallo sbarco tra le top 16 di Champions League e la difesa di una postazione dignitosa anche nel ranking Uefa: i punti conquistati in questa edizione le dovrebbero consentire di restare aggrappata alla terza fascia del sorteggio del prossimo tabellone principale. Già, ma prima bisogna tornarci, in Champions, ed è l'obiettivo minimo dichiarato dalla società che conta sui palcoscenici internazionali - nelle ultime due stagioni la Roma è stata ospite nientemeno che di Bayern, Barcellona e Real Madrid - per rimpinguare il fatturato e garantirsi una maggiore competitività negli anni a venire.
IL PRANZO. Ieri intanto a Madrid si è svolto il tradizionale pranzo tra i dirigenti. Assenti i due presidenti, Florentino Perez e James Pallotta, che hanno preferito restare in disparte e si sono incontrati privatamente per un breve saluto, all'evento istituzionale ha invece partecipato Walter Sabatini, che ha raggiunto la Roma all'ultimo momento e ha assistito regolarmente alla sfida del Bernabeu. Pallotta sta tornando a Boston, quindi non ha mai avuto un colloquio chiarificatore con il suo direttore sportivo: la separazione a fine stagione sembra ormai inevitabile.
Per la sostituzione resta in vantaggio Marcello Carli, gradito a Spalletti, ma sullo sfondo attenzione a Pietro Lo Monaco, che meno di un mese fa è stato a Trigoria. Lo ha raccontato lui stesso, e con un classico no comment ha finito per alimentare le voci che lo vogliono in avvicinamento al club giallorosso. «E’ vero che sono passato al centro sportivo per assistere al rientro di Strootman, però non ho nulla da dire su un mio ipotetico approdo alla Roma», ha detto il 61enne ex dirigente di Udinese, Genoa, Palermo, Catania al sito Tmw.
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