ROMA - Ci scuserete se, prima di parlare del campionato italiano, faremo un omaggio a un campione fantastico. Parliamo di Zlatan Ibrahimovic, che su quindici campionati ne ha vinti tredici, arrivando secondo negli altri due! Una serie fantastica che ha allungato ieri, portando al successo - con otto giornate d’anticipo - il suo Paris St Germain. Facile, direte, vincere con una squadra che in Francia non conosce rivali. Obiezione accolta, che però nulla toglie al suo curriculum: perché Ibra ha vinto con l’Ajax, con la Juve (anche se quegli scudetti sul campo sono stati poi giudicati a tavolino), con l’Inter, il Milan, il Barcellona. Insomma, dove era fortissima, la concorrenza.
Forse tra i pochi a non avere bisogno di Ibra è il Napoli di Higuain. Anche se, a pensarci bene, una coppia così farebbe davvero impazzire. Nel frattempo però il Napoli si gode l’asso argentino, che ha segnato la ventisettesima rete del suo campionato fantastico.
Sì, la Fiorentina: ci sarebbe da chiedere a Paulo Sousa che senso abbia avuto rivoluzionare la squadra… Fatto sta che, come detto, Spalletti ne ha approfittato brillantemente, centrando l’ottava vittoria consecutiva. Bravo Dzeko, di cui avevamo invocato il recupero psicologico e tecnico, bravissimo Florenzi, ormai specializzato in gol d’autore. Ma, goleador a parte, una citazione speciale va a quel fenomenale muro che è Manolas, forse l’unico vero insostituibile dei giallorossi. Sabato sera lo “spareggio” con l’Inter chiarirà se la Roma può davvero concentrarsi soltanto sull’inseguimento alla coppia di testa. Intanto ci ha pensato Klose, con i suoi primi gol dell’anno, a tenere alta la guardia in casa Lazio. Anche se tutte le attenzioni sono sull’Europa League. Un’occasione, in tutti i sensi, da non sciupare. L’Uefa, ancora più dello Sparta Praga, è lì pronta a colpire, e non bisogna commettere il minimo errore.