La nuova Lazio secondo Mihajlovic

Previsti cinque-sei acquisti, modulo 4-3-3 o 4-2-3-1. Tonelli e Danilo in difesa. I sogni: Soriano, Bakambu e Van Persie. Idea Giaccherini
La nuova Lazio secondo Mihajlovic© LaPresse
Daniele Rindone
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ROMA - Sinisa si conosce, gli piace il calcio da combattimento: «Mi piace giocare per vincere e non mi piace giocare per non perdere. Le mie squadre assumono dei rischi per vincere», è il suo manifesto. La Lazio di Sinisa Mihajlovic è ipotizzabile aspettando l’evoluzione dei prossimi mesi. Sono previste cessioni, anche eccellenti. Sono previsti acquisti, dovranno essere di valore. Per ogni big che andrà via dovrà arrivare un sostituto degno, di provata forza. Mihajlovic, l’ha detto più volte, da allenatore s’ispira a Roberto Mancini perché è «attento ad ogni particolare» e a Zaccheroni «per il modo di spiegare». Ad Eriksson, Boskov e Mazzone «per la gestione del gruppo». Sinisa ha utilizzato tantissimi moduli negli ultimi anni. Al Milan, sin dall’inizio dell’avventura, Berlusconi ha spinto per il 4-3-1- 2. Mihajlovic voleva attuarlo con Soriano (Samp) trequartista, non ha avuto il pupillo e ha virato sul 4-3-3. Domenica ha affrontato la Lazio con il 4-4-2 (con Honda e Bonaventura sulle fasce). Alla guida della Serbia e della Samp aveva scelto il 4-2-3-1. In Nazionale era partito con il 3-4- 3, dopo 3 sconfitte di fila ha cambiato registro. A Genova s’era affidato spesso anche al 4-3-1-2. Prima ancora, a Catania e a Firenze, aveva scelto il 4-3-3. A Bologna, invece, aveva iniziato con il 4-5- 1. E’ cresciuto alla scuola di Mancini, da cittì della Serbia ha fatto visita ai maggiori tecnici europei: da Mourinho a Guardiola, da Klopp a Wenger sino a Ferguson.

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