Milan, cedere Romagnoli sarebbe una follia

I rossoneri resistano all’assalto del Chelsea: il ventunenne difensore è un caposaldo della rifondazione della squadra
Milan, cedere Romagnoli sarebbe una follia© ANSA
Xavier Jacobelli
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Va  bene tutto. Va bene che, aspettando i cinesi e dopo avere investito per Sosa la metà degli ultimi 15 milioni rimasti, bisogna saper spendere. Va bene che il 5 settembre i futuri proprietari devono versare gli 85 milioni necessari per completare la prima tranche di 100 milioni, concordata il 5 agosto, all’atto della firma del preliminare d’accordo.  Va bene che, sino al 5 settembre, i cinesi medesimi non scuciono un centesimo. Ma, se il Milan dovesse cedere al pressing del Chelsea per Romagnoli, commetterebbe un errore imperdonabile e marchiano. 

C’è dell’altro. Il contratto di trasferimento del ventunenne difensore dalla Roma al Milan, siglato un anno fa, prevede che, in caso di cessione a terzi, al club di Pallotta spetterebbe il 30 per cento di un’eventuale eccedenza rispetto ai 25 milioni pagati un anno fa da Berlusconi. In soldoni: se il Chelsea pagasse 40 milioni, alla Roma andrebbero 4,5 milioni di euro.  Se gli inglesi arrivassero a 50 milioni, la percentuale giallorossa arriverebbe a 7,5 milioni. 

MILAN, ANSIA ROMAGNOLI

Ma, al di là delle mere valutazioni pecuniarie, c’è un aspetto tecnico che renderebbe suicida la cessione di Romagnoli. Stiamo parlando di un titolare del Milan e dell’Under 21 in procinto di essere chiamato dalla Nazionale maggiore. Stiamo parlando di uno dei migliori difensori dell’ultima generazione del calcio italiano. Che senso avrebbe venderlo? Per prendere Musacchio, sia detto con tutto il rispetto per il difensore argentino che ha pure cinque anni in più rispetto a Romagnoli e, secondo il Villarreal, costa quasi quanto Romagnoli? 

Malauguratamente, il Milan ha capito tardi che cosa significhi avere in prima squadra talenti, cresciuti nel vivaio, come Donnarumma, De Sciglio, Calabria o acquistati da un’altra squadra, come Romagnoli e Niang. Meglio tardi che mai. E con la fortuna di avere Montella in panchina, uno che i giovani li sa valorizzare, questo è il momento di pensare che un altro Milan sia possibile. Anche a costo di dire no ad Abramovich. I soldi non sono tutto nella vita. O no?   

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