Mati Fernandez al Milan, Cagliari infuriato: «Colpa di Cosentino»

Il ds Capozucca: «Squalificato per la Figc, si è inserito nell'affare»
Mati Fernandez© ANSA
Andrea Ramazzotti
3 min

CAGLIARI - Una beffa atroce che ha fatto esplodere una rabbia incredibile. Il Cagliari si sente preso in giro. Non tanto da Mati Fernandez, che ha scelto il Milan dopo che aveva detto sì al trasferimento in rossoblù, ma da Pablo Cosentino, l’ex dirigente del Catania coinvolto nell’inchiesta denominata "I Treni del Gol" coordinata dalla Procura del capoluogo etneo. Cosentino, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di frode sportiva e truffa, è stato squalificato per 4 anni dalla giustizia sportiva, ma sembra molto vicino al club rossonero. Pare che abbia lavorato in qualità di consulente al trasferimento del cileno a Milano (e ad altre operazione rossonere). E’ questa l’accusa del ds del Cagliari, Stefano Capozucca, che ieri sera faticava a contenere la sua rabbia.

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Capozucca, perché è saltato l’arrivo di Mati Fernandez al Cagliari?
«Difficile spiegarlo. Di certo sono incavolato (usa un termine più forte, ndr) e lo è anche il presidente Giulini. Non ci si comporta così».

Con chi ce l’ha?
«Non con la Fiorentina che si è comportata in modo leale. Con noi aveva trovato un accordo e aveva fatto tutto nel modo giusto».

Allora ce l’ha con il giocatore?
«Neppure. Sono due giorni che abbiamo un’intesa con Mati Fernandez. Aveva sposato il nostro progetto ed era felice. Poi gli è arrivata la chiamata di Montella che lo ha allenato alla Fiorentina e che con lui ha un rapporto speciale».

Ecco con chi ce l’ha: con Montella...
«No. Ci sta che un allenatore chiami un suo ex calciatore e che lo convinca. Sono anni che lavoro nel calcio e so che, nell’ultimo giorno, situazioni del genere possono capitare. Possono crearsi diciamo... buchi in trattative già concluse. Il problema è chi ha condotto la trattativa per il Milan».

Chi è stato?
«Pablo Cosentino».

Squalificato per la Figc?
«Esatto. Così non va bene. Noi eravamo nella stanza a mettere a posto le ultime cose. Anzi, era tutto a posto. Stavamo firmando e si è inserito lui. Ripeto, così non va bene perché non si può prendere in giro un presidente. Specialmente uno corretto come Giulini».


 


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