Milan, closing a rischio: ecco l'ultimatum

Freddezza da parte del club di Berlusconi. Trattativa in salita: entro il 10 di marzo i cinesi dovranno versare 100 milioni. C’è pessimismo da parte di Fassone e Mirabelli. Previsti ritocchi all’accordo firmato il 5 agosto
Milan, closing a rischio: ecco l'ultimatum© EPA
5 min

MILANO - Niente closing, e questo era già scontato, ma anche niente proroga. Se ne parlerà, eventualmente, soltanto la prossima settimana. Fininvest e Sino Europe, in particolare i rispettivi advisor e legali, sono ancora nel pieno delle trattative. E la lancetta dell’umore continua ad essere più sul negativo che sul positivo. Nel senso che la rigidità del Biscione, finora, non ha raccolto risposte adeguate dalla controparte. Peraltro, c’è pessimismo anche da parte di Fassone e Mirabelli. Così, se non ci sarà un’inversione di rotta, l’affare rischia di saltare definitivamente. La certezza è che, in un senso o nell’altro, non si andrà oltre venerdì 10. Esiste, però, una condizione, o meglio un ultimatum. Entro quella data, infatti Ses dovrà versare altri 100 milioni di euro. E solo a quel punto potranno essere sottoscritti gli accordi su cui le parti stanno discutendo da giorni. Pare, peraltro, che ci saranno sostanziose modiche rispetto a quanto contenuto nel contratto preliminare firmato lo scorso 5 agosto e scaduto ieri, tanto che qualcuno arriva a immaginare un’operazione completamente nuova. Ci saranno ulteriori e vincoli e obblighi, tra cui la totale tracciabilità per rispondere alla legge sull’antiriciclaggio. Ragion per cui anche i tempi potrebbero allungarsi. In sostanza, non è detto che poi basterà un altro mese.



PAROLE- Anche ieri, comunque, la giornata è stata frenetica ed è cominciata al mattino con un’Assemblea dei soci chiusa dopo solo mezz’ora, visto che l’ordine del giorno era di fatto decaduto. «Fininvest sta valutando positivamente la possibilità di arrivare a un accordo con Sino Europe Sports per addivenire alla cessione della propria quota in tempi brevi», ha spiegato Galliani, trasmettendo di fatto la posizione del Biscione. Nessuna risposta, invece, ai quesiti dei piccoli azionisti, che invocavano maggiore chiarezza: «Non rappresento Fininvest, ma il Milan che è oggetto non soggetto di questa trattativa», si è trincerato l’ad rossonero.

LE 10 DOMANDE A UN CLOSING CHE NON ARRIVA

BERLUSCONI - Se le parti sono alle prese con infinite discussione per tentare di arrivare ad un punto di intesa, alla fine l’ago della bilancia sarà ancora Berlusconi. Sarà la sua, come sempre, l’ultima parola. E ieri, stando ai diversi rumors rimbalzati nel corso della giornata, il “barometro” continuava a indicare brutto tempo. Perché vendere a chi finora non ha fatto altro che dimostrare la sua inconsistenza e che, per di più, offre ben poche garanzie per il futuro: questo il pensiero che aleggerebbe nella testa del patron rossonero, che, comunque, avrebbe accettato di attendere la prossima settimana prima di prendere una decisione.

FOTO, NUOVO RECORD PER DONNARUMMA



SCENARI - A proposito di indiscrezioni, non si placano nemmeno quelle in merito a nuovi interlocutori interessati al Milan. Il realtà non sarebbero nuovi, ma vecchi, visto che si tratterebbe della vecchia cordata di Sonny Wu, con Galatioto e Gancikoff come advisor. Fininvest esclude uno scenario del genere. Ma forse solo perché i tempi non sono ancora maturi. Qualora il closing dovesse saltare davvero, infatti, sarebbe inevitabile sondare nuovamente il mercato. E, avendo già “portato a casa” 200 milioni di euro senza perdere nemmeno un euro, sarebbe anche più semplice (o conveniente) abbassare la quotazione del club.

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA