Inter, Perisic in stallo: lui vuole il Manchester United ma Spalletti dice no

Il croato ha già detto sì a Mourinho ma Suning non vuole trattare la sua cessione
Inter, Perisic in stallo: lui vuole il Manchester United ma Spalletti dice no© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
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ROMA - La distanza c’era e resta. L’Inter e Ivan Perisic nelle prime 48 ore si sono scoperte distanti come erano state dipinte in questo primo mese e mezzo di mercato. Da una parte c’è il club che non vuol perdere uno dei suoi top player a meno che non arrivi un’offerta irrinunciabile ovvero da 50 milioni di euro in su; dall’altra c’è il giocatore che a Milano a livello di carriera non ha fatto il salto di qualità sperato e che adesso è attratto dalla corte del Manchester United. In mezzo c’è Mourinho, deciso a presentare una nuova offerta prima di martedì nella speranza di convincere l’Inter e di non far partire il croato per Nanchino. Ed Woodward, l’uomo mercato dello United, non è volato a Los Angeles e sta continuando a lavorare sull’affare.

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INTER FERMA - Da corso Vittorio Emanuele e da Spalletti non arrivano apertura all’addio di Perisic, considerato un giocatore fondamentale. Vendere il croato era la soluzione più semplice per mettere a posto i conti entro il 30 giugno, ma complici le offerte troppo basse arrivate da Manchester, l’Inter non ha mai preso in considerazione questa eventualità, adempiendo ai vincoli di Nyon con cessioni alternative. Adesso, rispetto a 15 giorni fa, il prezzo di Ivan si è alzato, soprattutto per lo United che ha tanti soldi e ha pagato 85 milioni Lukaku. L’Inter in questo momento privilegia l’aspetto tecnico e, se trovare un sostituito sulla trequarti per Banega (già ceduto) e Joao Mario (corteggiato dal Psg) non è impossibile (magari anche all’interno della rosa...), si presenta assai complicato individuare un esterno offensivo mancino capace di dare gli “strappi” di Perisic, di arrivare sul fondo per il cross e di segnare molto. Il club dunque è pronto a portare avanti la sua posizione intransigente e a non concedere aperture alla cessione, a meno che non arrivi una proposta irrinunciabile. 

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