De Laurentiis: Cavani se vuole mi chiama

Il presidente del Napoli fa il punto sul mercato: «Al Matador farebbe piacere tornare al Napoli ma quando è andato via non si è fatto scrupoli. Abbiamo una squadra di top player, manca solo un terzino destro. Ci hanno scippato lo scudetto, il campionato è stato falsato»
De Laurentiis: Cavani se vuole mi chiama© FOTO MOSCA
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FOLGARIDA - Una serata speciale nel ritiro del Napoli con il presidente De Laurentiis, l’allenatore Ancelotti e Lorenzo Insigne che hanno incontrato i tifosi nel teatro di Folgarida. Tantissimi i presenti, tantissime le domande, tutte da gustare le risposte dei protagonisti.

MERCATO - De Laurentiis ha risposto ai tifosi soprattutto sul mercato: «Un top player entro la fine del mercato? Rispetto molto la cultura del tifoso, ma non vi rendete conto di quanto siete offensivi nei confronti dei top player che abbiamo che squadre come Manchester City e Chelsea ci stanno violentando per portare via. Quando Conte mi ha offerto 58 milioni per Koulibaly? Ho detto di no. Per me questa è una squadra di top player, ci manca solo un terzino destro al posto di Maggio che è andato via. Tutti vorreste un top player come Cavani? Guadagna 20 milioni ogni dieci mesi, con un solo giocatore non si vince mai. Avete visto Higuain? Con noi ha fatto il record che gli è servito per guadagnare il doppio. Stiamo facendo degli assist negli ultimi anni, chi lavora con noi fa record e va a guadagnare il doppio. Cavani ha il mio numero. Se vuole mi chiama, si riduce lo stipendio e mi mette in contatto con il suo club che non so nemmeno se lo vuole cederlo… A lui farebbe piacere tornare a Napoli perché ha parte della sua famiglia qui ma quando è andato via non si è fatto scrupoli. Per il Dio denaro nessuno fa sconti».

FRECCIATE - Dal presidente non sono mancate frecciate sull'ultima lotta scudetto: «Purtroppo veniamo fuori da un calcio malato, in cui nessuno ha mai avuto il coraggio di fare un mea culpa vero. C'è stata Calciopoli, il calcioscommesse guidato da Singapore... Ora sono state azzerate la Lega, la Figc e vorrei che si ricostruisse in maniera seria. Non con quelle contaminazioni che hanno fatto il male del calcio e della sua credibilità. Il campionato di quest'anno è stato falsato e scippato: noi apparteniamo a quella che Totò chiamava la 'banda degli onesti'. Poi ci sono stati errori di valutazione durante tutto l'anno, di capacità di poter utilizzare la rosa a fondo, ma non voglio entrare in un discorso tecnico e non voglio aprire delle ferite che mi si sono rimarginate e che ho allontanato dai miei pensieri».

JORGINHO - Il patron del Napoli ha spiegato anche l'addio a Jorginho: «E' cresciuto molto in questi anni, con il Napoli ha dato il massimo. Per lui ci sono arrivate offerte dal Manchester City e del Chelsea ed era giusto valutarle. Poi lui non rientrava nei nostri programmi, perché noi vogliamo puntare sui giovani. L'anno scorso Diawara non è stato utilizzato come meritava e Ancelotti lo apprezza. C'è poi il nostro figlioccio Hamsik, che per l'allenatore può diventare regista. Carlo è un maestro, non pensa a criticare ma a sfruttare meglio le caratteristiche di ogni calciatore. Per noi è una garanzia di utilizzo di tutta la rosa».


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