Lazio, Jorginho è un rebus. Torreira no

Dall’Inghilterra voci contrastanti sul futuro del regista azzurro. L’uruguaiano obiettivo più concreto
Lazio, Jorginho è un rebus. Torreira no
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Parte. No, vuole restare. Dall’Inghilterra rimbalzano indiscrezioni contrastanti su Jorginho. C’è chi lo dà in partenza in vista degli arrivi di Harvetz e Rice all’Arsenal. C’è chi assicura che continuerà con i Gunners perché si trova bene. Sarri e la Lazio tengono d’occhio la situazione, se l’azzurro finirà in lista d’uscita proveranno a fiondarsi. Ma per tentare l’assalto serviranno condizioni favorevoli. L’Arsenal dovrebbe scontare il prezzo (lo ha pagato poco più di 11 milioni a gennaio) o meglio ancora aprire al prestito. E Jorginho dovrebbe tagliarsi l’ingaggio da 6,5 milioni, servirebbe un dimezzamento. La Lazio a questo punto tenterebbe di utilizzare il Decreto Crescita per agevolare l’operazione. Resta un affare difficile. Jorginho ha un contratto fino al 2024 con opzione per il 2025 con l’Arsenal. Ha 31 anni, per accettare la Lazio servirebbe un quadriennale. E’ una suggestione di mercato, almeno per adesso. L’evoluzione delle operazioni per Harvetz e Rice determinerà il suo futuro.

Lazio, la situazione Torreira

La pista più facile è sempre Torreira. Sarri ha fatto il suo nome durante il primo vertice svolto con Lotito. E la sua candidatura è rimasta valida. Il Galatasaray lo ha pagato 6 milioni, potrebbe rivenderlo ad una cifra di poco superiore. Per Mau l’arrivo di un nuovo play è una priorità, spera di averlo già in ritiro ad Auronzo. Lotito proverà a regalargli anche la conferma di Pellegrini: nei prossimi giorni contatto con la Juve, si punta al prestito per un’altra stagione, ma la società vorrebbe ridiscutere l’ingaggio da 2,5 milioni. E il presidente farà il possibile per rintracciare un vice Immobile. Pinamonti e Marcos Leonardo sono le piste italiana e brasiliana. Berardi. Lotito ieri ha parlato anche in Senato, non solo attraverso la lettera dedicata ai tifosi. Gli è stato chiesto di Berardi, da più parti dato per chiuso, non dal Sassuolo che smentisce contatti. «Berardi? È un obiettivo che ti sei posto te (ha detto Lotito rivolgendosi ad un giornalista, ndr), non che mi sono posto io. Il mio è quello di rinforzare la squadra. Le scelte vengono fatte di concerto con l’allenatore e con il direttore per trovare la soluzione migliore per rendere più forte la squadra. Non sono i nomi, sono le soluzioni tecniche che devono essere trovate. E le soluzioni tecniche prescindono dai nomi». Sono due i concetti da sottolineare. Il primo: Lotito non ha dato conferme su Berardi, i suoi manierismi verbali e gestuali fanno intendere che l’obiettivo non è così concreto forse perché il Sassuolo lo valuta più di 20 milioni e l’operazione sarebbe a fondo perduto per un giocatore di 29 anni da mettere sotto contratto per almeno 4-5 stagioni. Il secondo concetto: Lotito ha pronunciato per la prima volta la parola «direttore» dopo l’addio di Tare. E’ scontato pensare ad Angelo Fabiani, diesse in pectore in attesa di ufficializzazione. Potrebbe arrivare l’1 luglio. Lotito e Fabiani aspettano l’arrivo di Sarri, forse anticiperà lo sbarco a Roma alle prossime 48 ore. Il vertice di mercato servirà per fissare gli assalti da lanciare dopo una nuova perlustrazione video. 


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