Lazio, rinnovo Felipe Anderson: la mossa di Lotito per strapparlo alla Juve

Chiusi gli adeguamenti di Patric e Provedel il presidente biancoceleste stringerà per sciogliere i rebus più complicati: il brasiliano attende
Daniele Rindone
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ROMA - La grande illusione o la grande rimonta. Sfida alla sfida. Saldata la promessa con Patric, saldato il conto con Provedel, il diesse Fabiani si lancia all’assalto di Felipe Anderson e della Juventus. Gli adeguamenti chiusi con difensore e portiere sono stati un successo negoziale e diplomatico, adesso lo attende la missione più difficile: strappare Pipe dalle grinfie di Giuntoli e convincerlo a firmare il rinnovo. Sforzo encomiabile, se non è troppo tardi. La Lazio è convinta di riuscire a rimontare e a disinnescare l’accordo che gli agenti del brasiliano e i dirigenti bianconeri hanno trovato a gennaio senza però chiudere l’operazione. Fabiani nei prossimi giorni, forse già dopo Firenze, incontrerà Juliana Gomes, sorella-agente di Felipe. Sarà il vertice cruciale. Se la missione darà qualche frutto, o se l’incontro, da parte della famiglia Anderson, sarà per onor di osservanza, si capirà successivamente. Fabiani aveva preallarmato Juliana Gomes nei giorni scorsi, la convocazione era nell’aria. Con lo stesso Felipe ha avuto modo di parlare più volte. Al di là dell’inserimento della Juve c’è sempre stata una distanza economica che ha tenuto la Lazio e Felipe distanti. La richiesta era di 3,5 milioni più bonus. L’offerta di Lotito è arrivata a 3,5 milioni con i bonus. Cifra, quest’ultima, che la Juve copre. Molte le versioni sulla durata contrattuale: tre, quattro, cinque anni. Se ne parlerà nel prossimo vertice. Se Felipe è davvero ancora innamorato della Lazio, se davvero riununcerebbe alla Juve e può ancora divincolarsi, è l’ora di dimostrarlo. «La Lazio per me è più di una squadra, è una parte della mia storia e avere il sostegno dei tifosi anche quando le cose vanno male è fondamentale, li ringrazio sempre», è stata l’ultima dichiarazione di Pipe in ordine di tempo.

Il compito di Lotito tra rinnovi e mercato

 Sulla scrivania del diesse Fabiani, fin dalle prime settimane dall’insediamento ufficiale, si sono rovesciati i casi legati ai rinnovi, ai salari fermi. S’era creato un gorgo. Fabiani ha dovuto fare il diesse-mediatore convincendo Lotito a risolvere le questioni in sospeso, da fine dicembre s’è concentrato sui contratti da chiudere. E piano piano, con criterio, è riuscito a ufficializzare i primi accordi. Sono segni di grande sensatezza. Nell’agenda dei prossimi incontri non è fissato solo l’appuntamento con Felipe e il suo agente, anche con Zaccagni. E’ nell’aria pure la convocazione del suo manager. Con Mario Giuffredi s’è arrivati due volte vicini alla rottura. Gli sfoghi di settembre e gennaio, intervallati dal messaggio conciliante di novembre, non erano piaciuti a Lotito. Sempre Fabiani, portatore di pace, ha tenuto allacciati i contatti e proverà a chiudere anche l’operazione Zaccagni. E’ immaginabile che le proposte per Felipe e per l’Arciere saranno equiparate. Zaccagni, a differenza del brasiliano, è in scadenza nel giugno 2025, un anno dopo. Ma in termini di contrattualistica del calcio la deadline è dietro l’angolo. Il rinnovo è più che mai una priorità, ma lo è anche il suo ritorno in campo. Oggi Zaccagni dovrebbe essere convocato per Firenze, sarà il ritorno in panchina. Il piede infortunato non crea fastidi come prima, gli ha permesso di allenarsi per due giorni di fila con i compagni. Romagnoli. All’appello dei contratti mancherebbe anche l’adeguamento di Romagnoli, promesso da Lotito al momento della firma. I primi confronti risalgono ad un mese fa, non avevano prodotto la svolta. Ce ne saranno altri. Romagnoli, da parte sua, fa sempre leva sulla stretta di mano di Lotito sotto lo slogan “risultato garantito”.  


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