Champions League, Juventus-Bayern Monaco 2-2: cuore bianconero, pari in rimonta

La squadra di Guardiola si porta sul doppio vantaggio con Muller e Robben, poi nella ripresa le reti di Dybala e Sturaro riportano i conti in parità. Il ritorno è in programma il 16 marzo
Champions League, Juventus-Bayern Monaco 2-2: cuore bianconero, pari in rimonta© LaPresse
Adriano Lo Monaco
6 min

TORINO – Un’opera va sempre giudicata alla fine, mai lasciarla incompleta. La Juventus compie un piccolo miracolo, perché va sotto di due reti (Müller e Robben) e, quando tutto sembrava finito, reagisce con le reti di Dybala e Sturaro trovando la rimonta. Sarà tutt’altro che facile all’Allianz Arena, ma si ha sempre il dovere di provare. Percentuali bulgare di possesso palla, come ci si attendeva, da parte del Bayern, che fa la partita, viziata da errori arbitrali, e balla in difesa. Non è il risultato che voleva Allegri, ma per come si era messa va più che bene.

C’È VIDAL – Il cileno, accolto dall’ovazione dei tifosi juventini, torna allo Stadium per la prima volta da ex, dopo le quattro stagioni vissute in bianconero che gli hanno regalato numerosi trofei nazionali, tranne quello più ambito: «Con il Bayern posso coronare il sogno di alzare la Champions» dichiarò una volta lasciata la città di Torino. Vidal si piazza al centro della manovra, davanti all’occasionale linea di difesa composta da Lahm, Kimmich, Alaba e Bernat.

Lewandowski è il terminale offensivo, alle sue spalle Robben e Douglas Costa sono gli esterni, Müller e Thiago Alcantara i centrali. Nessuna sorpresa nell’undici di Allegri: Mandzukic-Dybala è la coppia d’attacco, retroguardia e centrocampo a 4 con Lichtsteiner ed Evra terzini, Cuadrado e Pogba esterni. In mezzo Khedira e Marchisio, con la B2 (Barzagli-Bonucci) a far da muro. E poi la sfida nella sfida tra i due numeri 1, Buffon da una parte e Neuer dall’altra.

MÜLLER, COSA FAI? - L’improvviso buco della difesa bavarese (dopo 40”) non è sfruttato da Mandzukic che, involatosi verso la porta di Neuer, calcia debolmente e senza pretese. La manovra della squadra di Guardiola è mostruosa: due centrali fissi, con i (falsi) terzini liberi di attaccare e dar manforte ai colleghi offensivi. Lo stesso Vidal, in fase di possesso e con Xabi Alonso in panchina, si abbassa per iniziare l’azione.

Tolta un’occasione capitata ancora sui piedi dell’attaccante croato (altro ex dalla gara), che non riesce a deviare in spaccata lo schietto pallone messo in mezzo da Dybala (12’), è quasi monologo tedesco. Appena un minuto più tardi il primo vero momento chiave del match perché l’errore di Müller, colpevole di aver ritardato la conclusione con Buffon battuto, ha permesso a Bonucci di recuperare e di mantenere il risultato sullo 0-0.

IL PERDONO - Il vecchio idillio familiare (Pogba-Vidal) si ricompone quando il filtrante del francese incontra il braccio del ‘Guerriero’ tra le proteste bianconere. Per Atkinson è tutto regolare, quindi c’è il via libera per il tiki-taken, che si fa sempre più vigoroso. Il sinistro di Robben termina di poco alto sopra la traversa, Buffon sfodera il miglior Buffon e neutralizza Bernat dalla distanza, ma al 43’ Müller deposita in rete il malcapitato rilancio di Barzagli sul tiro-cross di Douglas Costa portando in vantaggio il Bayern.

IL SOLITO ROBBEN - L’infelice serata dello Stadium prosegue con il cambio forzato all’inizio della ripresa: fuori Marchisio per un affaticamento muscolare e dentro Hernanes, perennemente in panchina nelle ultime quattro di campionato. La Juventus, almeno per un po’, sembra guadagnare campo. È solo un’illusione, dato che al 55’ i tedeschi si portano sul 2-0 con Robben. L’azione, in contropiede, nasce dal reclamo di Bonucci, che vuole un fallo di Lewandowski. Il fischietto, inerme, reputa tutto regolare e la palla del centravanti polacco finisce all’esterno olandese che, con il solito movimento della vita (si sa, ma non lo fermi) parte dalla destra, converge verso il centro e lascia partire il sinistro che si colloca alle spalle del portierone bianconero.

DYBALA E STURARO, GIOVANI AL POTERE - È notte di gala a Torino. Mandzukic approfitta dell’errore di Kimmich, difensore per caso, servendo Dybala: l’ex piccoletto del Palermo indossa lo smoking e infila Neuer con la freddezza del veterano (63’), provocando il frastuono dei tifosi e trovando la prima rete in Champions. Le amnesie della retroguardia di Guardiola (unico grande difetto) fomentano le speranze dei padroni di casa e con le loro quelle di tutto lo Stadium. Si va vicino al pari in ben due occasioni, con Cuadrado e Pogba. Al 76’, l’imprevedibile. È tutta un’opera dei due neo entrati, Morata e Sturaro: la torre dello spagnolo pesca in area il centrocampista che, in spaccata, anticipa Kimmich (in netto ritardo) per il 2-2 della Juventus.

ASSALTI - Dietro si continua a ballare musica d’annata tedesca, quasi ne approfitta ancora il Polpo che, qualche minuto più tardi, di testa per poco non inquadra lo specchio della porta. Conte lascia la tribuna (sotto gli occhi di un dirigente del Chelsea), Bonucci – ben posizionato – respinge uno degli ultimi assalti del Bayern, compreso quello di Ribery, poi non c’è più tempo. Appuntamento all’Allianz Arena.

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