© LaPresseLIONE (FRANCIA) - Higuain e Dybala: la scelta migliore, l’unica scelta. Pjaca è infatti ai box e in mattinata si è fermato anche Mandzukic, così Massimiliano Allegri, alla vigilia della partita con il Lione, si ritrova con appena due sole punte. «Ma c’è Kean - si consola - e c’è Cuadrado che può fare l’attaccante». Gli infortuni non sono solo in attacco, la squadra è falcidiata in tutti i reparti: in difesa mancano Chiellini e Rugani, a metà campo Asamoah e Marchisio, quest’ultimo rientrato in gruppo e convocato sabato ma ancora bisognoso di tempo per trovare condizione e ritmo.
FORMAZIONE - Davanti a Buffon, difeso da Pjanic dopo gli errori ravvicinati in azzurro e in bianconero («Resta il numero uno al mondo, farà ancora la differenza»), giocheranno Benatia, al debutto in Champions, con Barzagli e Bonucci. In caso di emergenza, potrà arretrare in difesa Evra, già sabato impiegato come centrale mancino nella difesa a tre. A metà campo, ballottaggio Hernanes-Lemina in regia, con Khedira e Pjanic, che per la prima volta torna a Lione da ex, mezz’ali. Sulle fasce, Dani Alves e Alex Sandro.
PJANIC: «A LIONE TAPPA IMPORTANTE DELLA MIA CARRIERA»
EVIAN - Tra i convovcati, Joan Severin, classe ‘97, difensore centrale mancino scovato nell’Evian. Non andrà in panchina, ma la sua presenza è significativa: oltre a far respirare l’aria di prima squadra a un giovane in gamba, Allegri ha voluto regalargli la trasferta nella sua città natale. Almeno numericamente, sostituisce Chiellini che è il suo modello.
OPPORTUNITÀ - Tensione nel Lione: gelo tra Lacombe e Houllier, prestigiosi consiglieri di Aulas, e panchina in bilico per Genesio: «Non penso a me stesso - dice il tecnico - ma alla partita. E’ una grande opportunità per svoltare».