Veltroni intervista Pirlo: «Juventus, ora la Champions League puoi vincerla tu»

L'ex centrocampista di Milan, Inter e Juve: «Il rimpianto è non aver vinto quel trofeo in bianconero. Ma per il resto sono felice: ho realizzato tutti i miei sogni»
Veltroni intervista Pirlo: «Juventus, ora la Champions League puoi vincerla tu»© EPA
Walter Veltroni
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ROMA - Devo confessare che per Andrea Pirlo ho sempre avuto una immensa ammirazione. Non solo per la riservatezza e il carattere equilibrato e composto. No, lo ammiro perché è un genio del calcio. Perché vedeva il gioco, lo organizzava, lo illuminava come pochi. Pirlo è un regista, il ruolo più difficile, bello, raro del gioco del calcio. Un ruolo in via di estinzione, fatto di pensiero e classe, talento e geometria. Pirlo sa lanciare un giocatore a quaranta metri di distanza senza guardarlo. Sa tirare le punizioni come fossero rigori e usa i piedi con la stessa sensibilità con la quale si usano le mani. Un genio del calcio. Lo avrei voluto veder giocare con Riva. Avrebbero fatto sfracelli. E tutto, comprese le punizioni, è cominciato con una palla di spugna. Benedetta palla di spugna. [...]

Quale è delle esperienze nelle squadre, quella che ricorda con più nostalgia?

«Nostalgia no, sono felice della mia vita da calciatore. Ho avuto la fortuna di militare nelle tre più grandi squadre d’Italia. Nell’Inter, anche se ho giocato poco, nel Milan e nella Juve. Ho vinto tutto quello che c’era da vincere, quindi più di così non potevo chiedere al calcio. Ho fatto dieci anni fantastici al Milan, abbiamo vinto Champions, scudetti e eravamo un gruppo straordinario e lo stesso poi nei quattro anni alla Juve. C’è stata la rinascita di questa società e sono contento di averne fatto parte».

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