Juve, una Ferrari in regalo per la Champions

Oltre al prestigio anche un bolide rosso per i giocatori di Allegri in caso di vittoria contro il Real Madrid a Cardiff
Juve, una Ferrari in regalo per la Champions
Antonio Barillà
3 min

CARDIFF - Le decisioni saranno ratificate soltanto oggi, durante la riunione tecnica al Vale Resort, ma gli allenamenti degli ultimi giorni svelano le strategie di Massimiliano Allegri. Non la rifinitura effettuata al Millennium Stadium, con il tetto semovente già chiuso, perché la partitella open è un mischione. Aiuta, semmai, a capire il clima, l’equilibrio tra allegria e concentrazione: intuisci la prima anche dalle risate durante il torello largo, con tre in mezzo, e la seconda nei tiri in porta a fine seduta, con Mandzukic, Kean (che a sorpresa può andare in panchina al posto di Asamoah) e Khedira che s’attardano a bombardare Audero. Il tecnico bianconero è orientato a schierare la formazione tipo varata dopo il passaggio al 4-2-3-1, però, come già in semifinale con il Monaco, sacrificando inizialmente Juan Cuadrado. Al suo posto, Andrea Barzagli, schierato terzino destro, con Dani Alves avanzato sulla trequarti in linea con Paulo Dybala e Mario Mandzukic. La mossa, oltre a garantire duttilità tattica (l’accentrarsi dell’azzurro e le oscillazioni degli esterni possono ripristinare il 3-5-2) lascia un’importante alternativa a gara in corso. In difesa, davanti a Buffon, si ricomporrà la BBC, con Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini accanto a Barzagli e con Alex Sandro a completare la linea. In mediana partiranno Sami Khedira e Miralem Pjanic, epicentro dell’attacco Gonzalo Higuain.

SQUADRA -  Al di là degli undici, conta il gruppo. Come ripete Allegri, che ha convocato tutti, anche gli infortunati Pjaca e Sturaro: «Se pensi si possa arrivare al 120’ i cambi diventano fondamentali. La panchina è stata importante per tutta la stagione». E’ simbolico che i primi ad affacciarsi sul prato siano Claudio Marchisio e Stephan Lichtsteiner, destinati alla panchina. «Siamo una squadra con tante qualità individuali, ma la nostra vera forza è il collettivo - dice Dani Alves -. E’ speciale vivere questa giornata. Posso essere il primo calciatore a realizzare tre triplete? L’obiettivo della Juventus è più grande e io non vivo pensando a me stesso: la mia unica preoccupazione è essere all’altezza dei compagni. Sarebbe bello vincere con Buffon: ci fate tante domande sull’età, ma siamo due giovanotti, ci divertiamo ancora».

FOGA. «La finale - prosegue il brasiliano - va affrontata con allegria e passione, senza pressione e ansia: con la foga non si vince. Una motivazione in più? Il presidente amerebbe sfilare con la Coppa: ci ha detto che arriva un Cavallino Rosso. Vediamo se mantiene la promessa...». L’atmosfera è distesa, nonostante la concentrazione. Durante la rifinitura si ride e sorride. Anche in questo Dani Alves è maestro: porta qualità ed esperienza, scaccia le pressioni.


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