«Mercato e nodo-Allegri», la nuova Juve sulla stampa italiana

Ecco cosa hanno scritto i principali giornali due giorni dopo la sconfitta della squadra di Allegri a Cardiff nella finale di Champions League
«Mercato e nodo-Allegri», la nuova Juve sulla stampa italiana© ANSA
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ROMA - La maledizione della Champions League continua per la Juventus ma, nonostante la settima finale persa nella storia, la parola d'ordine è "ripartire". Lo ha detto Max Allegri nella notte dopo la sconfitta al Millenium Stadium di Cardiff ma anche tutti i giocatori sui propri profili social. La voglia c'è ed il piano per un futuro diverso anche. E i quotidiani sportivi di oggi, 5 giugno 2017, aprono con le conseguenze della disfatta juventina.

Su "La Stampa" si parla appunto di Cardiff. Una squadra in calando per ragioni fisiche e mentali (e qualche scelta di Allegri) dietro il ko della Juve con il Real «Fino alla fine» non è mai «fino alla finale» (compresa), almeno in Champions, se da 21 anni la Juve non riesce a fare del motto aziendale un risultato epocale. La sconfitta di Cardiff, anche per lo scarto, è stata una brutta botta: per quel che s’immaginavano i giocatori, per quel che chiedevano i tifosi e per quel che sperava la società. E non solo per quel che strombazzavano tv e giornali, almeno a detta di Massimiliano Allegri, uscendo dal Millennium Stadium.

Il "Corriere della Sera" apre le sue pagine sportive: "Ripartenza Juve". «La Champions ha portato in cassa 130 milioni che saranno investiti per rinforzare la squadra Primo passo, il rinnovo fino al 2020 di Allegri poi almeno un giocatore per ogni reparto». «Metabolizzata la sconfitta, il club è pronto a riprovarci già il prossimo anno». «7 milioni di euro è lo stipendio annuale che max Allegri chiede alla Juve per prolungare il suo contratto fino al 2020, 30 anni e 336 giorni: l’età media della Juve che ha giocato a Cardiff. Più vecchio solo il Milan della finale 2007: 31 anni e 35 giorni».

Il Messaggero, invece, mischia due sport, il calcio e il motociclismo: "Calcio flop, triplete a due ruote". La Juventus non riesce nell'impresa di battere il Real Madrid in finale di Champions, ma al Mugello, sventola il tricolore in tutte e tre le classi in corsa, con Dovizioso che vince la MotoGp interrompendo l'egemonia spagnola.

La Gazzetta dello Sport pensa già al futuro. Allegri sarà ancora l'allenatore della Juve nella prossima stagione? «Allegri è un tipo realista, ma come tutti aveva accarezzato il pensiero di vincere, anche se appunto era consapevole del differente peso tecnico dei rivali. E questa è una delle cose che lo fanno pensare al futuro: come racconta Alessandra Bocci sulla Gazzetta di oggi. "Resterò alla Juve e ci riproverò l’anno prossimo", ha detto davanti alle telecamere. Però Allegri è un uomo ambizioso e vuole essere attrezzato per fare l’ultimo salto, prima che la Champions sfuggente diventi un’ossessione per tutti. A Torino sta bene, la Juve è un club che garantisce stabilità e i suoi collaboratori sono certi che alla fine l’allenatore livornese si lascerà convincere. Però c’è da sedersi a un tavolo e discutere. Soldi dell’ingaggio, mercato, organizzazione degli obiettivi fra voglia di Champions e ristrutturazione di una squadra che ha bisogno sì di giovani per il lungo periodo, ma anche di elementi di peso se vuole davvero dare l’assalto alla coppa a breve termine. Bisognerà prendere una decisione: entro mercoledì il decisivo appuntamento con Marotta. Allegri adesso guadagna cinque milioni e mezzo. Il Psg gli fa la corte e gliene offre dieci...».

Tornando alla sconfitta di Cardiff, la Repubblica di oggi dà la colpa ad Allegri. «Una leggerezza presuntuosa. Subito il vertice con Allegri per il futuro»: titola il quotidiano. «La Juve - si legge - avrà una delusione gigante da smaltire ma soprattutto molte riflessioni da fare, con una certa urgenza. Dopodomani Agnelli e Marotta vedranno Allegri, per parlare del rinnovo del contratto ma specialmente dei piani di rafforzamento, perché la finale di Cardiff ha consegnato ai bianconeri una certezzza imprevista: la squadra non è ancora all'altezza delle migliori».


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