Champions League, partite singole su Mediaset Premium. Sui diritti accordo con Sky?

Lo ha annunciato Pier Silvio Berlusconi durante la presentazione dei palinsesti: «Ma non sappiamo ancora il prezzo. Sui diritti della Serie A ancora non siamo fuori»
Champions League, partite singole su Mediaset Premium. Sui diritti accordo con Sky?© ANSA
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ROMA - In attesa di capire se continuare ancora a investire nel calcio, Mediaset apre alla vendita di singole partite di Champions League a partire dalla prossima stagione e valuta la possibilità di condividere l'ultimo anno di diritti con Sky. È quello che è emerso dalla presentazione dei palinsesti a Montecarlo, appuntamento nel quale il vicepresidente e ad Mediaset Pier Silvio Berlusconi ha tracciato la strategia per il futuro che si muove tra digitale terrestre, internet e radio, mettendo in secondo piano l'offerta pay. «Abbiamo ancora la Champions per un anno, poi ci dirigiamo verso un'offerta a pagamento che vive su canali Over the top - ha detto Berlusconi -. Comunque Premium continua a lavorare e anche sulla Serie A siamo in gioco. Non abbiamo partecipato alla prima asta perché consideravamo inaccettabile quella divisione dei pacchetti, il pacchetto per il digitale era insufficiente. La prossima volta giocheremo la nostra partita». 

Per la stagione alle porte non è escluso che si raggiunga un accordo di condivisione dei diritti, eventualmente anche con Sky che «potrebbe essere interessata ad avere i diritti con un anno di anticipo». E continua: «Sui diritti per la Champions per la prossima stagione al momento non ci sono accordi, ma potrebbero arrivare nel prossimo mese e mezzo. Anche Sky potrebbe essere interessata ad averla con un anno di anticipo, ma dipende anche da quanto è disposta a pagare. Se ci fosse un accordo, questo potrebbe consentire di vedere le partite sia sul satellite che sul digitale». Berlusconi ha anche annunciato che per la stagione di Champions alle porte ci sarà la possibilità di acquistare le singole partite in pay per view, ma «il prezzo è ancora de definire». Sul numero di partite in chiaro, Berlusconi non si sbilancia: «Vedremo di volta in volta quale sarà la logica prevalente».

STRATEGIA - «La nostra avventura nella pay è partita con un obiettivo difensivo - ha ricordato - quando avevamo tanta banda del digitale terrestre che non sapevamo come utilizzare e tutti i dati parlavano di pay in crescita. Nei primi anni le cose sono andate bene, poi c'è stato un momento di stallo in cui ci siamo detti: o molliamo o facciamo il salto. La mossa di sviluppo non ha funzionato come si pensava perché il mercato pay non è cresciuto: siamo fermi a 6,5 milioni di abbonati totali tra noi e Sky, la metà delle stime che circolavano. Sapevamo comunque che la pay non sarebbe mai stata il nostro core business, abbiamo dunque fatto un accordo con Vivendi ed è successo quello che è successo. Noi eravamo usciti dal settore», ha concluso Berlusconi.


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