LONDRA - Il vantaggio del risultato di Torino (2-2), il peso di Wembley e il calore dei propri tifosi: per tutti questi motivi il Tottenham ci crede ed è convinto di poter strappare alla Juventus il pass per i quarti di Champions League. Mauricio Pochettino "vede" da vicino i quarti anche se domani a Londra (ore 20.45) dovrà fare i conti con una Juventus finalista in due delle ultime tre edizioni.
«L'anno scorso è stata una grande delusione uscire subito - ha detto il tecnico degli 'Spurs' alla vigilia della sfida -, dopo la fase a gironi. Invece quest'anno abbiamo vinto il gruppo battendo squadre come Real Madrid e Borussia Dortmund e siamo più rispettati. Noi continuiamo a giocare col nostro stile di calcio, a mettere in campo la nostra filosofia, ma è vero che siamo migliorati molto negli ultimi anni. Ho sempre detto che bisognava fare un passo alla volta e ora vediamo un certo livello di maturità, di competitività. Domani abbiamo l'occasione di affrontare una grande squadra come la Juve e dobbiamo divertirci, abbiamo una formazione propositiva, fatta di calciatori coraggiosi che amano queste sfide e sarà importante pensare che è possibile vincere. Poi dipenderà dalla nostra prestazione, ma se giochiamo come sappiamo, sono sicuro che la qualificazione sarà vicina. Nel calcio bisogna meritarsi le vittorie, i titoli, e domani dobbiamo tutti dare il nostro meglio, senza pensare troppo al risultato e cercando di essere liberi di giocare come sappiamo».
Sul recupero di Higuain, l'allenatore argentino si è invece espresso così: «È uno dei più grandi attaccanti del mondo. A volte giocare contro fuoriclasse come lui o Dybala è molto difficile. Affrontiamo una grande Juventus e dovremo fare attenzione a tutti i giocatori bianconeri».
Il tecnico dei londinesi invece ne parla commosso, mentre sia per le gare di stasera che per quelle di domani la
Uefa ha previsto un minuto di raccogliemento:
«Ho avuto la possibilità di conoscere Astori cinque anni fa, volevo portarlo al Southampton e abbiamo chiacchierato per tre ore. Ricordo una persona squisita, un grande professionista. Ci dispiace moltissimo ed è difficile concentrarsi sul calcio quando succedono queste cose. Mi ricordo tutto quello che è successo con Dani Jarque quando allenavo l'Espanyol, è difficile spiegarsi perché accadono simili tragedie».
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