© Getty ImagesLIVERPOOL – Una pura formalità, come il titolo di uno dei film più fortunati di Tornatore. Liverpool-Porto è una partita da 0-0, ma senza alcuna pretesa: per la squadra di Sergio Conceiçao recuperare i 5 gol dell’andata era praticamente un’impresa impossibile. Salah – in campo nel finale – e Klopp volano tranquillamente ai quarti di finale di Champions, adesso ci sarà soltanto da pensare allo scontro diretto di Premier contro il Manchester United di Mourinho. Sabato i Reds saranno di scena a Old Trafford per tentare di completare l’operazione sorpasso e secondo posto.
SCUSI, CHI HA FATTO PALO? – Klopp decide di preservare Salah, lasciandolo in panchina insieme a Van Dijk. Titolare è invece Emre Can, che rientra dalla squalifica e si posizione nei tre di centrocampo insieme a Henderson e Milner. In attacco c’è invece Mané e proprio l’esterno senegalese è l’uomo più pericoloso del Liverpool andando vicino alla rete per ben due volte: prima con il tentativo in spaccata che per poco non sorprende Casillas e dopo con la conclusione che si ferma sul palo e gli nega la gioia del settimo sigillo stagionale in Champions (31’). Il Porto si fa vivo soltanto all’inizio della ripresa quando Waris vince il duello con Joe Gomez e lascia partire il destro dal limite che trova però la risposta di Karius. Sergio Conceiçao prova a dare la scossa – che non arriva - con gli ingressi di Oliveira e Ricardo Pereira mentre Klopp concede a Salah gli ultimi 15 minuti. L’ex romanista si prende subito gli applausi di Anfield con un grandissimo stop al volo e con un delizioso assist per Milner, il cui colpo di testa è facile preda di Casillas. Il resto è delicato controllo Reds anche se nel finale il Porto sfiora il gol del vantaggio con Oliver Torres: fondamentale la deviazione quasi sulla linea da parte di Lovren. Stesso copione per il Liverpool con il colpo di testa di Ings che non riesce a superare l’ex portiere del Real.
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