Champions, Dani Alves entra "sporco" su Ronaldo

Serataccia per l'esterno brasiliano, eliminato agli ottavi dal Real: sul web i tifosi juventini gli rinfacciano l'addio della scorsa estate e le immagini televisive mostrano impietose il tentativo di far innervosire CR7
Champions, Dani Alves entra "sporco" su Ronaldo
Vladimiro Cotugno
3 min

ROMA - Tra tutti i modi che i difensori mettono in pratica per cercare di fermare in Champions il tornado Cristiano Ronaldo, da oggi si può annoverare anche la mossa alla Dani Alves. Inefficace, come tutte, ma meritevole di segnalazione dopo l'ennesimo flop europeo del PSG formato fantacalcio, la squadra che il brasiliano ha deciso di abbracciare quest'estate lasciando la Juventus dopo un solo anno. «Vado a Parigi per vincere la Champions League», furono le parole di addio dell'esterno destro: parole che ora tornano in superficie sul web, riportate a galla da tutti i tifosi bianconeri che infieriscono sull'eliminazione dei parigini, condite ovviamente con ironia e sfottò.

 

COS'E' IL GENIO? - Il gesto è un tiro mancino, non si può negare: d'altronde CR7 è un incubo se te lo ritrovi contro in Europa e sul campo si può capire perché le si provi tutte per rallentarlo, innervosirlo, farlo sbagliare. Ma quando si pensava di averle viste tutte, lecite e non, ecco che esce fuori il colpo di genio, il tocco di classe, la mossa che non ti aspetti che arriva in un soffio, è proprio il caso di dirlo, e che finisce sulla schiena del portoghese. Un tentativo di incollarlo al suolo, forse, che non è riuscito al brasiliano visto lo stacco perfetto per il gol, l'ennesimo, della macchina da guerra da Champions con il numero 7 sulle spalle. 

IL CALCETTO DI CR7 - La provocazione di CR7 è stata comunque una costante della partita di Dani Alves: già al quarto d'ora i due si erano pizzicati a gioco fermo, con il portoghese protagonista di un calcio all'aria verso l'avversario dopo una spinta ricevuta senza motivo. Un gesto che i media francesi condannano, definendolo comportamento antisportivo. In effetti il gesto è catalogabile, vista la giurisprudenza sull'argomento, mentre la mossa di Dani Alves scarseggia in termini di analogie precedenti.

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