Roma, Monchi: «Chi prenderei al Barcellona? Sergio Busquets non è male...»

Il direttore sportivo spagnolo parla ai media del suo paese lanciando la sfida di Champions League contro i catalani: «Abbiamo fame di vittorie»
Roma, Monchi: «Chi prenderei al Barcellona? Sergio Busquets non è male...»© ANSA

ROMA - Ha parlato ai microfoni di As, rivelando tutte le sue emozioni e tutte le sue speranze su questo Barcellona-Roma. Monchi, direttore sportivo del club capitolino, sa benissimo come affrontare la squadra di Messi e soci. Lui che ha passato tanti anni nella Liga, ora vive una nuova esperienza in Italia.

Com'è la vita di Monchi a Roma?
Mi sveglio presto per arrivare a Trigoria, faccio un po' di ginnastica e vado in ufficio. Approfitto del fatto che la prima squadra, le squadre giovanili e le persone nel mio staff si trovino tutte lì. Resto al centro sportivo fino alle 8 o 9 di sera.

E com'è l'AS Roma?
Una società con un background e un impatto mediatico più alto di quello che mi aspettavo. È vero, non ha vinto molto nel corso della sua storia, però attorno ha la pressione di una grande. Le persone si aspettano sempre grandi cose dal club.


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Uno dei suoi grandi successi a Siviglia non era solo quello di fare buoni affari ma di spiegare ai giocatori il valore della maglia. Attorno a Di Francesco ci sono De Sanctis, Totti... non è casuale vero?
Niente è casuale, ovviamente. Per capire bene il club bisogna conoscere l'ambiente. Di Francesco ha vinto qui lo scudetto e oltre a De Sanctis anche Balzaretti lavora con me. E Totti ..., Totti è Roma.

Le tue gambe tremano ancora quando parli con lui?
(ride) No ... Certo, per me non era facile spiegare a uno come lui che non avrebbe continuato come giocatore. So benissimo il peso che ha uno come lui ma allo stesso tempo so che la sincerità è la strada migliore. . Totti è una persona semplice che vuole imparare e aiutare il gruppo nel suo nuovo compito.

"Non dateci per morti", disse dopo il sorteggio. È sbagliato pensare che per il Barcellona sarà un comodo passaggio del turno?
Quello che è detto è detto. Ho visto commenti assurdi, preferisco però isolarmi e concentrarmi su quello che dovremo affrontare. Ovviamente il Barcellona è favorito ma mi sono piaciute le dichiarazioni di Montella dopo il sorteggio di Siviglia-Bayern: "Se c'è un 1% di possibilità, combatteremo".


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A Roma ti avranno già raccontato la finale persa in casa nella Coppa dei Campioni del 1984.
Te la riassumo così: Roma ha fame di titoli. Qui c'è un'illusione speciale, una motivazione extra per questa partita contro il Barcellona. Dopo 11 mesi qui ho capito che la Roma ha bisogno di elevare il livello della sua struttura.

Come vedi Messi dall'Italia?
La qualità di Messi non ha confini. Ma il risultato della sua grandezza è nel migliorare le sue prestazioni individuali e quelle della squadra giorno dopo giorno.

Hai un buon amico nel Barcellona, uno dei tuoi migliori acquisti...
Ivan (Rakitic) è una persona molto intelligente e ha confermato di poter giocare al più alto livello.

Se potessi portare un giocatore a Roma che non fosse Messi, sarebbe lui?
Ce ne sono diversi. Sergio Busquets non è male, vero? (ride)


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Il suo modello a Siviglia è stato rivoluzionario. Riuscirà a portarlo anche a Roma?
Sì. Sto cercando di trasmettere i miei concetti. Comunque, come ho detto di recente, il più grande rinforzo nel calcio è il risultato. A Roma non hanno più bisogno di parole ma di fatti.

Ti immagini come direttore sportivo del Barça?
Non ho mai pensato a situazioni non reali, quindi non l'ho mai immaginato. Sono concentrato su questo club.

Sei sempre stato una persona molto emotiva. Sei felice a Roma?
Raramente ho avuto la felicità completa. Qui, a Roma, ovviamente non posso averla perché la mia famiglia non è qui. E se a livello sportivo non vinci, non puoi essere felice neanche tu. A livello professionale sono soddisfatto, sto crescendo. Ma ovviamente, questo processo sarà completo solo con il successo sportivo.


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ROMA - Ha parlato ai microfoni di As, rivelando tutte le sue emozioni e tutte le sue speranze su questo Barcellona-Roma. Monchi, direttore sportivo del club capitolino, sa benissimo come affrontare la squadra di Messi e soci. Lui che ha passato tanti anni nella Liga, ora vive una nuova esperienza in Italia.

Com'è la vita di Monchi a Roma?
Mi sveglio presto per arrivare a Trigoria, faccio un po' di ginnastica e vado in ufficio. Approfitto del fatto che la prima squadra, le squadre giovanili e le persone nel mio staff si trovino tutte lì. Resto al centro sportivo fino alle 8 o 9 di sera.

E com'è l'AS Roma?
Una società con un background e un impatto mediatico più alto di quello che mi aspettavo. È vero, non ha vinto molto nel corso della sua storia, però attorno ha la pressione di una grande. Le persone si aspettano sempre grandi cose dal club.


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