ROMA - I miracoli non si ripetono in così breve tempo e infatti stavolta la rimonta non è riuscita. La Roma non ha concesso il bis, però ha giocato una gara di cuore battendo il Liverpool 4-2, in un Olimpico stupendo, con qualche errore di troppo che alla fine ha influito sul risultato finale. Servivano tre gol, e ne sono arrivati addirittura 4. Roba non da poco, però si sapeva che con il Liverpool la cosa difficile sarebbe stata non prenderli: solo che la Roma i due gol ai Reds li ha regalati. Nella ripresa poi c’era un rigore evidente con espulsione per un fallo di mano di Alexander-Arnold sul 2-2 che avrebbe potuto riaccendere le speranze. I giallorossi escono comunque a testa alta e con il rammarico di essersela giocata male all’andata. Ma la squadra di Eusebio Di Francesco ha fatto un cammino strepitoso in Europa andando molto oltre le aspettative. Salah stavolta non segna ma esulta eccome con i suoi compagni, perché il ritorno all’Olimpico per lui è da sogno: significa finale di Champions a Kiev con il Real Madrid.
Roma-Liverpool 4-2: statistiche e tabellino
DIFESA A QUATTRO - Di Francesco, come previsto, torna ad affidarsi alla difesa a 4 con Kolarov, Manolas, Fazio e Florenzi. In attacco c’è Schick nel tridente con Dzeko ed El Shaarawy. 4-3-3 anche per Klopp, con il tridente supersonico formato da Salah, Firmino e Mané. La Roma, spinta da un grande pubblico, parte bene e riesce subito a spaventare il Liverpool. Al 9’ però, il primo regalo è di Nainggolan, che sbaglia clamorosamente un passaggio facile in orizzontale a centrocampo e innesca il contropiede letale del Liverpool: Mané tutto solo non può sbagliare. Così con il minimo sforzo i Reds si trovano avanti. Proprio la situazione che bisognava evitare. La squadra di Klopp può gestire tranquillamente un vantaggio molto ampio, ma la Roma reagisce e al 15’ trova il pareggio con Milner che restituisce il favore ai giallorossi e fa autogol di testa. E’ sempre durissima, servono altri tre gol, ma la Roma ci crede ancora, e ci prova.
SECONDO REGALO - Il Liverpool si chiude e al 26’ torna avanti con un altro regalo dei giallorossi, dopo che Alisson aveva compiuto un miracolo su Mané. Sul calcio d’angolo Dzeko di testa la appoggia indietro a Wijnaldum, che si trova un assist inaspettato da spedire in rete. Il secondo gol del Liverpool è un colpo troppo grande da assorbire, anche se la Roma non va subito al tappeto. Al 35’ Milner sta per fare la doppietta nella sua porta: il tiro di Nainggolan, deviato da lui, si stampa sul palo. Il copione della partita purtroppo è quello che tutti si aspettavano. La Roma attacca e crea occasioni, dando la sensazione di poter segnare. Il problema è non prendere gol da una squadra che quando parte in contropiede è veramente devastante. E in uno di questi, Fazio è bravissimo a resistere e chiudere Salah nell’uno contro uno.
SUBITO DZEKO - La Roma torna in campo con la mentalità giusta, non vuole mollare. Dzeko dopo pochi minuti v via verso la porta e viene steso da Karius in area, ma il guardalinee aveva segnalato un fuorigioco che non c’era. Al 52’ il bosniaco ribatte a rete una respinta di Karius su tiro di El Shaarawy e firma il suo ottavo gol in questa Champions, portando la Roma sul 2-2 e infiammando l’Olimpico ancora una volta. Di Francesco si gioca subito il tutto per tutto inserendo Under al posto di Pellegrini e passando al 4-2-3-1. Al 63’ l’episodio che poteva riaccendere le speranze della Roma: su tiro di El Shaarawy, Alexander-Arnold la devia chiaramente con la mano davanti alla porta. Sarebbe stato rigore ed espulsione, ma l’arbitro lascia proseguire.