Spalletti: «Inter, Vecino out, ma ho fiducia»

Il tecnico nerazzurro ha parlato alla vigilia del match contro il Psv che può dare all'Inter la qualificazione agli ottavi e ha ribadito la fiducia nel Barcellona, chiamato a fermare il Tottenham al Camp Nou: «Avremmo firmato per essere in questa situazione»
Andrea Ramazzotti
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APPIANO - Nessun dubbio sulla professionalità del Barcellona, nessun caso Icardi e massima fiducia nell’Inter anche se non ci sarà Vecino. Luciano Spalletti in conferenza stampa ha caricato il match di domani sera contro il Psv che può valere la qualificazione agli ottavi.

Spalletti, è possibile ritrovare le certezze dell’Inter prima dell’ultimo mese?
Per quanto mi riguarda l’Inter le certezze le ha mantenute. Come si dice spesso non riusciamo a mettere tutto quello che abbiamo in tutto l’arco della partita e in occasione dei nostri cali di concentrazione, gli altri prendono dei vantaggi. Contro l’Atalanta c’è stato un abbassamento generale del nostro rendimento, ma nel resto delle gare non è successo. Abbiamo tutto per vincere la partita e per rendere felici i tifosi.

Come mai una squadra che gioca bene come l’Inter non fa risultati a Londra e Torino?
Far risultato a Londra e Torino è difficile… Una è arrivata agli ottavi di Champions lo scorso anno, una vince da 8 anni in Italia. Sono due squadre top… Abbiamo degli abbassamenti di concentrazione, ma non credo che tra noi e la Juventus ci sia una grande differenza nella singola partita. La differenza c’è nell’arco della stagione quando non vinci contro il Parma, il Sassuolo ecc. Dobbiamo mantenere il livello di squadra forte nell’arco delle 38 partite, non nell’arco di un solo incontro. Contro la Juve avremmo anche potuto vincere se avessimo segnato sullo 0-0, ma poi c’è tutto il resto della stagione.

Cosa è successo con il Icardi che ieri sera a Madrid a vedere il Superclassico?
Non vedo dove sia il problema. C’era la delegazione della Juventus, i dirigenti e un calciatore dell’Inter… Ripeto, non vedo dove sia il problema. Si gestisce all’interno del regolamento: è come se fosse andato a cena in un ristorante… Non ha fatto niente di particolare: è andato a vedere uno spettacolo con sua moglie e si è comportato regolarmente.


Le dà fastidio il pensiero che il Barcellona possa lasciare dei titolari in panchina?
Al Barcellona si stanno offendendo del fatto che noi mettiamo in dubbio la loro etica professionale. Loro si chiamano così e hanno tutto questo seguito di abbonati e di persone che vanno al Camp Nou perché mandano un messaggio chiaro a tutto il mondo: lì ci lavorano solo persone serie. Noi abbiamo la nostra partita, pensiamo a vincerla e non a quello che farà il Barcellona. Lì ci sono professionisti veri, noi pensiamo a noi, a battere una squadra di terza fascia, mentre noi eravamo in quarta. Questa è la partita più importante da quando sono all’Inter, è lo step successivo di quella dello scorso anno all’ultima giornata contro la Lazio. La squadra ha fatto le prestazioni che doveva fare e se siamo all’ultima giornata a lottarci la qualificazione vuol dire che non ha fatto male. Chi vuole rompere le scatole lo faccia: ci anche sono i rompiscatole professionisti. Se ci avessero detto che ci saremmo giocati la qualificazione all’ultima giornata, con il Tottenham a Barcellona, non credo che saremmo stati delusi. La stessa tranquillità che avremo noi con il Barcellona, la avrà il Tottenham con il Psv.


Lei ha sempre fatto giocare Perisic, ma il suo rendimento in termini di gol e assist è inferiore rispetto al passato. Può essere la gara giusta per sbloccarsi?
Tutti avvertono l’importanza di questa partita. Si fa più attenzione per i gesti che determinano il risultato come i gol e gli assist, ma ci sono altri gesti come i recuperi. Ivan ha una corsa che non ti fa mai essere inferiorità numeri grazie ai suoi rientri che per noi hanno importanza notevole come i suoi colpi di testa in fase difensiva o i contrasti. Fa tante cose importanti e non contano solo gli assist. Nel calcio contano anche altre cose. 


Più volte in questa stagione ha parlato di orgoglio nerazzurro. Quanto conterà l’orgoglio nerazzurro?
Cosa si aspetta da San Siro, pieno come al solito? Mi aspetto che ci sia quella presenza emotiva che sarà trasmessa domani sera. In questa Inter l’unico certo di avere una maglia da titolare è il nostro pubblico che ha lavorato meglio di tutti lo scorso anno e questo: i nostri tifosi si allenano al massimo e fanno sentire il loro supporto alla squadra, anche nelle partite in cui non siamo stati al livello giusto, nelle quali non abbiamo esibito il nostro massimo. Noi dobbiamo fare 38 partite da leoni perché solo così possiamo colmare il gap con la Juventus. Non ci basta un giorno da leoni e 36-37 da pecore. Il livello di qualità deve essere alto e deve essere mantenuto.

Come sta Vecino? Nainggolan non ci sarà?
Vecino ha fatto un esame e non sarà disponibile. Nainggolan ha bisogno di un periodo di giorni di allenamento sennò rischia di tornare indietro. Magari faremo un ulteriore approfondimento su Nainggolan. Il problema di Vecino è invece difficile da risolvere. Nelle ultime partite è mancata cattiveria sottoporta.

Come preparerà i giocatori per domani?
I calciatori non sono più dei bambini, ma sono dei professionisti e sanno valutare l’importanza della partita. Noi facciamo vedere i video della squadra che affronteremo e poi si prova a buttar giù una tattica. I calciatori stanno facendo bene il loro lavoro se guardiamo dove siamo partiti.


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