Incantati

Incantati
Ivan Zazzaroni
2 min

Non so da chi cominciare. Se da Ronaldo o da Allegri. Se da quello che l’ha risolta o da quello che gliel’ha incartata. Scelgo Max. La sua Juve ha organizzato e completato uno spettacolo esaltante, lampeggiante e corale - la perfezione dal primo all’ultimo minuto -, una partita-assedio nella quale lui ha dato il meglio di sé indovinando tutto: dall’impiego per oltre un’ora di Spinazzola che aveva visto assai bene con l’Udinese all’arretramento di Can con tanto di controllo diretto di Morata; dalla fiducia concessa allo strabordante Bernardeschi al doppio play in uscita: lo stesso Can e il solito Pjanic. Impressionanti la condizione fisica e la determinazione. 
L’Atletico che evidentemente si aspettava l’aggressione iniziale è rimasto comunque sorpreso dalla pressione esercitata da Matuidi e compagni: quasi mai Koke, Lemar (meglio di lui Correa), Griezmann e Saul sono riusciti a conquistare gli spazi necessari per organizzare una ripartenza. Il cholismo ha floppato nel preciso momento in cui la Juve ha deciso di esprimere un calcio di caratura internazionale, quello che non gli era riuscito al Wanda dove all’ultimo momento Allegri aveva tradito la sua natura, il suo istinto, rinunciando a Bernardeschi interno e Cancelo esterno alto (l’idea di partenza) per Bentancur e Dybala. 
Ronaldo, ora, Ronaldo il Mostro. Quello delle cinque Champions alzate, quello che sa parlare alle grandi orecchie; lo stesso che fece dire ad Ancelotti negli anni di Madrid “con lui si parte sempre uno a zero”. Pochi palloni realmente giocabili, tutti i gol necessari in una serata storica, indimenticabile anche per chi come lui di serate storiche ne ha vissute parecchie. Ho letto da qualche parte che con la tripletta all’Atletico Ronaldo è arrivato a 125 gol in Champions, ovvero più di quelli realizzati da 118 delle 140 squadre che hanno disputato almeno una volta la coppa più prestigiosa. 
Una buona giornata a quei tifosi della Juve che per tre settimane, dallo 0-2 di Madrid, si sono augurati che Allegri lasciasse la Juve poiché in cinque anni non aveva saputo dare un gioco alla squadra ma solo cinque scudetti e due (al momento) finali di Champions. Anche per loro sarà comunque una buona, ottima giornata. Di gioia e ripensamenti. 
Al Wanda Simeone aveva mostrato le palle al suo pubblico: sul 3-0 ho ripensato alla storiella del nonno che se ne avesse tre sarebbe un flipper. Ieri sera Allegri si è sostituito al nonno... 
Chiusura elegantissima. 


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