Borussia, strategia italiana al servizio di Terzic

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Borussia, strategia italiana al servizio di Terzic© EPA
Alberto Polverosi
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Strategia italiana (difesa e contropiede), tattica italiana (raddoppi efficaci sugli esterni a chiudere Dembelé e l’impalpabile Mbappé), concetti italiani (difesa a cinque nell’ultima mezz’ora per difendere i due gol di vantaggio). Così il Borussia, accompagnato da una massiccia dose di fortuna (sette legni francesi fra andata e ritorno) ha vinto anche a Parigi e ha conquistato la finale di Wembley. Siamo usciti presto dalla Champions, ma in Europa rimangono ancora ampie ed evidenti tracce del nostro calcio. Lo abbiamo insegnato a tanti, solo che ora gli allievi hanno superato i maestri e noi siamo rimasti indietro. Se sai di avere di fronte una squadra di maggior qualità tecnica, devi metterci la testa, l’ordine, l’equilibrio e non ti devi vergognare a difendere. Il giovane Terzic ha pensato a tutto questo e, fra la sorpresa generale, ha portato il Borussia Dortmund a Londra. Con intelligenza e applicazione ha prima raffreddato l’ardore dei parigini, che hanno tenuto palla (alla spagnola...), l’hanno fatta girare da un lato all’altro, ma all’atto pratico nel primo tempo non hanno mai creato un vero pericolo. Come invece è capitato sul versante opposto quando è partita quella saetta di Adeyemi il cui tiro si è spento sui guantoni di Donnarumma. Nel secondo tempo, la fortuna ha aiutato i tedeschi con i due pali e le due traverse centrate dal Psg prima e dopo il gol di Hummels.
La forza del collettivo oltre la qualità dei singoli e se un solido terzino destro che arriva dalla Norvegia, Julian Ryerson, quasi cancella dal campo un predestinato come Mbappé, si capisce come può andare questa partita. “Vinciamo noi” aveva detto Luis Enrique. “Vinciamo noi”, aveva ripetuto il suo numero 7. Troppa certezza, troppa spocchia, la grandeur francese è andata a sbattere sul muro giallo di una squadra costruita bene e tenuta insieme dal cemento armato. Una squadra che il Bayern conosce a fondo e che Ancelotti forse teme più dello stesso Psg.
Ora a Kylian Mbappé non rimane che la speranza di giocare la prima edizione della nuova Champions con la squadra campione, per questo stasera comincerà a tifare per il Real Madrid. Il sogno di lasciare un trofeo, il grande trofeo, nella capitale di Francia è sfumato ieri sera, quando l’ossessione parigina si è trasformata definitivamente in incubo. In Qatar si sono comprati un Mondiale, ma almeno la Champions resterà in Europa.


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