Copa América, 100 anni di football dall’Alaska alla Terra del Fuoco

Con la Copa del Centenario va in scena un’altra tappa di un lungo viaggio iniziato un secolo fa in Argentina
Copa América, 100 anni di football dall’Alaska alla Terra del Fuoco© AP
Biagio Angrisani
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ROMA - Un romanzo popolare di grande fascino. Una lunga storia di football iniziata un secolo fa in Argentina tra quattro nazionali (oltre ai padroni di casa anche Uruguay, Cile e Brasile) che, oltre a scendere in campo, diedero vita con i loro dirigenti alla Confederación sudamericana de Fútbol (CONMEBOL) che adesso festeggia il suo Centenario con questa edizione speciale della Copa América che si svolge negli Stati Uniti. 1916-2016. È passato un secolo da quando allo stadio “Gimnasia y Esgrima” di Buenos Aires, Piedinbene dell’Uruguay segnò il gol che aprì il poker dell’Uruguay contro il Cile. “¡Vuela muchacho, vuela!”. Un mondo dell’immagine in bianco e nero. Trasferte che duravano settimane o mesi di viaggio. La prima edizione la vinse l’Uruguay che ci prese gusto tanto che detiene tuttora il record di quindici successi, l’ultimo dei quali conquistato nel 2011 ancora in casa degli argentini i quali hanno ospitato nove volte la manifestazione, più di tutti gli altri Paesi. Potenze del football. E l’Argentina tallona i rivali uruguaiani e punta in questa edizione all’aggancio avendo vinto quattordici volte la Coppa più antica del mondo per nazionali. E il super Brasile? Otto trofei in bacheca: il primo nel 1919, l’ultimo nel 2007. Due successi a testa per Paraguay e Perù, uno per Bolivia, Colombia e Cile. Quest’ultimo campione in carica.

LA PRIMA VOLTA A STELLE E STRISCE - Nel corso di un secolo la famiglia della CONMEBOL si è allargata e dal 1993 alla Copa América vengono invitate nazionali di altre Confederazioni. In genere affiliate alla CONCACAF (Centro e Nord America). E così siamo giunti alla prima edizione che si svolge negli Stati Uniti d’America. Naturalmente è subito record degli stadi (dieci), messi a disposizione per l’evento che vede sedici nazioni partecipanti divise in quattro gruppi (A: Stati Uniti, Colombia, Costa Rica e Paraguay; B: Brasile, Ecuador, Haiti e Perù; C: Messico, Uruguay, Giamaica e Venezuela; D: Argentina, Cile, Panamá e Bolivia). Gara d’apertura Stati Uniti-Colombia al Levi’s Stadium di Santa Clara in California il 3 giugno alle ore 18 locali che in Italia per il fuso oraio diventano le 3.30 di notte del giorno 4. Con questa edizione speciale (dieci squadre della CONMBOL e sei CONCACAF), idealmente la Copa América tende a unire con la passione del calcio le Americhe, un continente immenso, dall’Alaska alla Terra del Fuoco, al di là delle mille contraddizioni.

IL GOL PER AMICO - Pronti a scendere in campo e far sognare. Nelle squadre tutti sono importanti, poi ci sono coloro che devono trasformare il tutto in gol con regolarità. Ed ecco Suarez, Higuain, Agüero, James Rodrigues, Javier Chichariton Hernandez, Alexis Sanchez e naturalmente sua maestà Messi. Lo spettacolo è assicurato in questa 45esima edizione della Copa América. Trentadue match. La finale il 26 giugno al MetLife Stadium, East Rutherford nel New Jersey con erba artificiale di ultima generazione, da ventunesimo secolo, cento anni dopo quel giorno che José Antonio Piendibene Ferrari (i cognomi non lasciano dubbi sull’origine degli avi) segnò il primo gol della Copa con la Celeste davanti a tremila spettatori in un mondo mediatico in bianco e nero.


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