Coppa Italia, la Juventus vince e il Napoli protesta: all'andata è 3-1

Callejon illude la squadra di Sarri, che si fa rimontare nella ripresa dai rigori di Dybala e dalla rete del solito Higuain. Gli azzurri protestano per un fallo in area su Albiol che porta alla terza - discussa - rete bianconera
Coppa Italia, la Juventus vince e il Napoli protesta: all'andata è 3-1© ANSA
Davide Palliggiano
6 min

TORINO - Quattro gol, due rigori, polemiche, i gol di Callejon, Dybala e Higuain, un rigore richiesto, ma non dato ad Albiol. Allo Stadium la Juventus si aggiudica il primo atto della semifinale di Coppa Italia: la squadra di Allegri vince in rimonta sul Napoli 3-1. Azzurri in vantaggio nel primo tempo, poi ripresi e superati nella ripresa da due rigori di Dybala (di cui uno contestatissimo) e il solito gol del Pipita. I bianconeri fanno un bel passo avanti verso la finale e si avviano verso il ritorno del San Paolo (4 aprile) con due reti di scarto.

RIVOLUZIONI - Allegri sorprende tutti con la difesa a tre e il ritorno dal 1' della BBC. Sarrismo rivoluzionato, invece, in casa Napoli: negli uomini ma non nella mentalità. Milik si rivede dal 1' a distanza di quasi 5 mesi dall'ultima volta (2 ottobre contro l'Atalanta), con lui in campo Insigne e Callejon. Ma la verà novità è la seconda da titolare per Rog a centrocampo, oltre che il ritorno alla maglia azzurra, che mancava dal 28 novembre (Napoli-Sassuolo 1-1).

SUPER REINA - Il Napoli prova a giocare palla a terra, come suo solito: la Juve invece tenta di scavalcare il pressing azzurro con lanci lunghi. A parte un pasticcio della difesa bianconera non sfruttato da Milik (5'), la prima occasione è proprio per la squadra di Allegri. Bonucci lancia Dybala, che spinto da Strinic calcia addosso a Reina in uscita (13'). Sul calcio d'angolo successivo il portiere spagnolo salva ancora la sua porta sul colpo di testa di Mandzukic. La Juve prende coraggio, il Napoli arretra per una decina di minuti, poi comincia a solleticare Neto, con le conclusioni di Insigne (destro centrale), Hamsik (sinistro al volo ben parato a terra dal brasiliano), e Rog (conclusione debole dai 20 metri).

LA JUVE CAMBIA - Allegri comincia ad annusare il pericolo, ma la mossa gli si ritorce contro. La Juve passa alla difesa a 4, con Barzagli che va a fare il terzino destro e Asamoah quello sinistro.

CALLEGOL - Higuain brucia con lo stop Albiol e spaventa Reina con un tiro di punta di poco alto, ma è il Napoli a passare al 36' dopo una splendida triangolazione tra Insigne e Albiol che porta il piccoletto di Frattamaggiore a servire sul secondo palo il puntualissimo Callejon. Secondo gol allo Stadium per lo spagnolo, Napoli in vantaggio, inchino ai tifosi azzurri presenti. 

REINA MIRACOLO - Sul finale di primo tempo la Juve sfiora il pari, ma deve inchinarsi a un miracoloso Reina, che prima salva sulla volée di Mandzukic e poi sul tap in a botta sicura di Lichtsteiner.

PARI DYBALA - A inizio ripresa Allegri cambia ancora: fuori Lichtsteiner, dentro Cuadrado, si torna al 4-2-3-1. E il Napoli si fa sorprendere, ma sulla fascia opposta a quella del colombiano. Mandzukic con una rimessa laterale scavalca Albiol, Dybala si inserisce tra i centrali e Koulibaly lo stende con un pestone. Per Valeri è rigore e dal dischetto la stessa Joya spiazza Reina per l'1-1 al 47'. 

DENTRO MERTENS - La Juve riprende coraggio, trascinata dallo Stadium: il Napoli arretra, le gambe cominciano a tremare, ma poi riprendono le loro funizioni poco dopo, passato l'attimo di paura. Sarri, però, vede Hamsik stanco e lo sostituisce con Zielinski (57'): impossibile togliere Rog, personalità da vendere e sprazzi di classe. Va fuori anche Milik, dopo una buona ora di gioco: gli subentra Mertens.

PIPITA-GOL - Ma il gol arriva nel momento più tranquillo della gara, ed è firmato, neanche a dirlo, da Gonzalo Higuain, che mette dentro (64') da posizione defilata dopo un'uscita a vuoto di Reina (con la complicità di Koulibaly) su cross dalla trequarti di Cuadrado. Come in campionato, il Pipita non esulta, per rispetto dei suoi ex tifosi.

CONTRO-RIGORE - Al 69' succede di tutto: Albiol cade nell'area di rigore della Juve e chiede il penalty (c'è un tocco di Pjanic), ma Valeri lascia proseguire. Sul contropiede successivo Dybala mette Cuadrado tutto solo davanti a Reina, che in uscita bassa stende il colombiano (ma tocca prima la palla). Per Valeri stavolta è rigore (con vibranti proteste azzurre) e dal dischetto si ripresenta la stessa situazione, con Dybala che spiazza Reina per il 3-1.

KHEDIRA SFIORA IL POKER - Il Napoli si riversa nella metà campo della Juve e inevitabilmente lascia spazio ai padroni di casa: Khedira sfiora il poker (tiro sporcato in angolo da Koulibaly), Allegri mette dentro anche Alex Sandro per Asamoah, tra i meno convincenti. Il copione diventa inevitabile: il Napoli fa girare la palla, ma in area ci centra difficilmente. L'ultima carta Sarri la gioca all'82': fuori Rog, dentro Pavoletti. Il Napoli passa al 4-2-3-1 con Mertens alle spalle dell'ex Genoa. Allegri risponde con Pjaca per Dybala, salutato dalla standing ovation dello Stadium. Cambi tutto sommato inutili, che non portano né pericoli né azioni degne di nota. La sentenza è sempre la stessa: la Juve allo Stadium vince sempre, per le speranze di qualificazione del Napoli gli azzurri dovranno sperare nell'effetto San Paolo.


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