CORRIERE DELLA SERA
IL DITO DEL PIPITA
di Alessandro Bocci
C’è un prima e c’è un dopo, c’è l’inferno della rabbia e il paradiso della vendetta. La Juve va in finale e proverà, per il terzo anno consecutivo, a vincere la Coppa Italia: nessuno c’è mai riuscito. Ma quella del San Paolo è soprattutto la notte di Gonzalo Higuain. Il vecchi re rinnegato, fischiato e insultato dal suo popolo si vendica alla sua maniera, segnando la doppietta che chiude, definitivamente, i conti con il passato.
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Domenica aveva accettato la contestazione e in campo era stato quasi surclassato. Stavolta è un’altra storia. Higuain si prende tutto con gli interessi. Cominciando la sua personale partita già nel riscaldamento. Così, stufo degli insulti che rimbombano dentro il San Paolo ogni volta che tocca il pallone o tira in porta, saluta ironicamente con un applauso la curva A e uscendo, livido, con la pettorina verde, indica la tribuna d’onore dove sta seduto De Laurentiis, come a dire “è colpa tua”.