Juve-Inter,le pagelle: Rabiot ispira, Micki lucido

Le valutazioni dei bianconeri e dei nerazzurri al termine della semifinale d'andata di Coppa Italia
Juve-Inter,le pagelle: Rabiot ispira, Micki lucido© Inter via Getty Images
Filippo Bonsignore e Pietro Guadagno

Juventus-Inter

Juventus

Allegri: 6

Voleva gettare le basi per la qualificazione ma l’obiettivo svanisce a venti secondi dalla fine. La Juve procede a fiammate, non è scintillante, controlla più che spingere, poi con caparbietà trova il vantaggio ma arriva la beffa. Ora la Lazio per proseguire la corsa in campionato.

Perin 6,5

Si riscalda su una punizione non proibitiva di Dimarco, ma la vera perla è la reattività con cui salva sul piattone a colpo sicuro di Brozovic da pochi passi. Spiazzato da Lukaku su rigore.

Gatti 6

Confermatissimo ancora una volta e per meriti, garantisce subito il solito apporto di energia che piace molto anche al pubblico. Di testa, in scivolata, tiene bene.

Bremer 5

La scivolata con cui disinnesca un inserimento profondo di Dimarco vale quasi come un gol. Nel complesso è solido contro Dzeko e Lukaku ma rovina tutto con il tocco di mani che vale il rigore a venti secondi dalla fine.

Danilo 6,5

Inizia accompagnando spesso l’azione, con un paio di sgroppate offensive. Là dietro, nel suo core business, non tradisce mai.

Cuadrado 5

La Juve pende soprattutto dalla sua parte e fa bene perché, sì. Dimarco lo costringe a tenere le antenne sempre dritte in fase difensiva, ma il colombiano crea sempre qualcosa di buono. Prima arma Milik, poi centra il bersaglio in diagonale. Troppo presente nella rissa finale, espulso.

Fagioli 5,5

La serata non è semplice perché Niccolò galleggia tra uno sguardo a Mkhitaryan e la propensione a cercare l’inserimento. Si scioglie con due assist per Vlahovic ma restano gli unici squilli.

Miretti (20’ st) 6

Entra bene: sostanza preziosa.

Locatelli 5,5

Taglia e cuce, rincorre e rilancia. Riferimento prezioso nel doppio lavoro come ormai d’abitudine anche se con qualche sbavatura di troppo rispetto al solito.

Rabiot 6

Una riprova di quanto sia fondamentale si è avuta con la sua assenza forzata contro il Verona e infatti gode di attenzioni particolari dagli avversari che provano a fermarlo anche con le cattive. Più controllato del solito negli inserimenti ma quando affonda avvia l’azione del vantaggio.

Kostic 5

Finora con l’Inter era andato a nozze: un gol e due assist in campionato. Stavolta per metà gara viaggia con il freno a mano tirato, non riuscendo a trovare lo spunto in velocità e i rifornimenti per i compagni. Prova a pescare il jolly ad inizio ripresa con un sinistro dal limite di poco alto ma non è quello di sempre.

Di Maria 5

Inizia con un ricamo: tunnel a Bastoni e diagonale deviato in angolo. La Juve passa spesso e volentieri da lui ma la luce del Fideo non è nitida come al solito. E infatti si spegne in fretta, anche perché la condizione.

Chiesa (20’ st) 6

Torna a disposizione ed è già una buona notizia: non è al meglio, ma si danna l’anima per la causa.

Vlahovic 5

Avvia l’occasione di Di Maria all’alba della gara anche lui con un tunnel su Brozovic e sembra un inizio promettente. Al contrario, gli arrivano pochi rifornimenti e Dusan inizia la solita caccia al gol, con un po’ di frenesia. Ci prova due volte di testa, due volte alto. E stop.

Milik (29’ st) 5

Poteva essere l’uomo della provvidenza come auspicato da Allegri ma si divora il vantaggio da due passi sull’assist di Cuadrado.


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Inter

Inzaghi: 6

Il rigore nel finale cancella la quarta sconfitta consecutive e la terza Din fila con la Juventus, peraltro sempre con lo stesso spartito. Sterile supremazia territoriale, E troppo tempo con tre centrali contro un’unica punta.

Handanovic 5,5

Perde la testa a gara conclusa, litiga con Cuadrado e vi becca il rosso. Subito chiamato in causa, non si fa sorprendere dalla rasoiata di Di Maria. Mette i brividi per un controllo complicato in area. Non può nulla sul diagonale di Cuadrado.

D’Ambrosio 6

Non avendo un avversario diretto, ha la libertà di avanzare e di accompagnare Darmian. Certo non è un centrocampista e qualcosa manca in fase di costruzione. Si fa pure vedere nell’area bianconera, ma non centra la porta.

Dumfries (36’ st) sv

Entra e sul primo appoggio di Darmian si disinteressa completamente del pallone, che esce dal campo. Incomprensibile, anche per i compagni.

Acerbi 6

Subisce un tunnel da Vlahovic per eccesso di generosità. Il duello è sempre molto fisico e le scintille non mancano. Più in difficoltà contro Milik.

A. Bastoni 6

Vale lo stesso discorso di D’Ambrosio. Ma lui ha la qualità nei piedi per partecipare al palleggio e pure i tempi per proporsi in sovrapposizione a Dimarco.

Darmian 6

Kostic gli concede spazio e lui ha il merito di proporsi costantemente. Al momento della giocata decisiva, però, gli manca la precisione.

Barella 5,5

Stavolta, per tre quarti di gara, non ha nemmeno l’attenuante del disordine nei movimenti di Dumfries. Troppo passivo nei contrasti, aggredisce poco l’area di rigore. Non fa mancare, però, le solite lamentele, con compagni ed arbitro.

Brozovic 6

Inzaghi gli conferma la fiducia e lui non la ripaga sprecando l’occasione migliore costruita dall’Inter nel primo tempo. E’ sempre molto lontano dal vero Brozovic, ed infatti è nervosissimo, ma almeno è applicato in fase di copertura. Non è convinto del cambio nel finale, ma era ammonito.

Asllani (36’ st) sv

Chissà che a Salerno non abbia l’occasione per giocare dall’inizio.

Mkhitaryan 6,5

Il più lucido in mezzo al campo: nella gestione del pallone e nei movimenti. L’appoggio a Brozovic è perfetto, la battuta a rete del croato molto meno. Nella ripresa, ci prova direttamente e sfiora il palo lungo. Doveva chiudere lui su Cuadrado.

Dimarco 6

Rilanciato subito tra i titolari, trova buone intese con Bastoni e Mkhitaryan, lungo la catena di sinistro. Il suo mancino non funziona a dovere quando si tratta di crossare. E si fa murare da Bremer, quando trova il varco giusto in area.

Gosens (25’ st) 5,5

Non è un laterale palleggiatore, ma un assaltatore. Prova a farsi vedere, ma il pallone non gli arrivano mai coi giri giusti. Sul gol bianconero deve stringere su Milik e Cuadrado si trova un’autostrada.

Dzeko 6

Sa come trattare il pallone e vede bene il gioco. Solo che gioca troppo lontano dall’area e da Lautaro. Si sacrifica, però, ripiegando a centrocampo e, all’occorrenza, pure in difesa. Certo così il suo digiuno non può che proseguire.

Lukaku (25’ st) 5,5

Un giallo per evidente frustrazione, il secondo dopo l’esultanza per il rigore trasformato. Infallibile dal dischetto, almeno quello.

L. Martinez 5

Svirgola malamente in avvio, confermando di non essere ancora il miglior Lautaro. Sembra parlare una lingua diversa rispetto a Dzeko e, infatti, tra i due non c’è dialogo. Sta pagando le fatiche del Mondiale con due mesi di ritardo.

Correa (41’ st) sv

Una sola giocata, da cui nasce un’occasione per Lukaku.


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Juventus-Inter

Juventus

Allegri: 6

Voleva gettare le basi per la qualificazione ma l’obiettivo svanisce a venti secondi dalla fine. La Juve procede a fiammate, non è scintillante, controlla più che spingere, poi con caparbietà trova il vantaggio ma arriva la beffa. Ora la Lazio per proseguire la corsa in campionato.

Perin 6,5

Si riscalda su una punizione non proibitiva di Dimarco, ma la vera perla è la reattività con cui salva sul piattone a colpo sicuro di Brozovic da pochi passi. Spiazzato da Lukaku su rigore.

Gatti 6

Confermatissimo ancora una volta e per meriti, garantisce subito il solito apporto di energia che piace molto anche al pubblico. Di testa, in scivolata, tiene bene.

Bremer 5

La scivolata con cui disinnesca un inserimento profondo di Dimarco vale quasi come un gol. Nel complesso è solido contro Dzeko e Lukaku ma rovina tutto con il tocco di mani che vale il rigore a venti secondi dalla fine.

Danilo 6,5

Inizia accompagnando spesso l’azione, con un paio di sgroppate offensive. Là dietro, nel suo core business, non tradisce mai.

Cuadrado 5

La Juve pende soprattutto dalla sua parte e fa bene perché, sì. Dimarco lo costringe a tenere le antenne sempre dritte in fase difensiva, ma il colombiano crea sempre qualcosa di buono. Prima arma Milik, poi centra il bersaglio in diagonale. Troppo presente nella rissa finale, espulso.

Fagioli 5,5

La serata non è semplice perché Niccolò galleggia tra uno sguardo a Mkhitaryan e la propensione a cercare l’inserimento. Si scioglie con due assist per Vlahovic ma restano gli unici squilli.

Miretti (20’ st) 6

Entra bene: sostanza preziosa.

Locatelli 5,5

Taglia e cuce, rincorre e rilancia. Riferimento prezioso nel doppio lavoro come ormai d’abitudine anche se con qualche sbavatura di troppo rispetto al solito.

Rabiot 6

Una riprova di quanto sia fondamentale si è avuta con la sua assenza forzata contro il Verona e infatti gode di attenzioni particolari dagli avversari che provano a fermarlo anche con le cattive. Più controllato del solito negli inserimenti ma quando affonda avvia l’azione del vantaggio.

Kostic 5

Finora con l’Inter era andato a nozze: un gol e due assist in campionato. Stavolta per metà gara viaggia con il freno a mano tirato, non riuscendo a trovare lo spunto in velocità e i rifornimenti per i compagni. Prova a pescare il jolly ad inizio ripresa con un sinistro dal limite di poco alto ma non è quello di sempre.

Di Maria 5

Inizia con un ricamo: tunnel a Bastoni e diagonale deviato in angolo. La Juve passa spesso e volentieri da lui ma la luce del Fideo non è nitida come al solito. E infatti si spegne in fretta, anche perché la condizione.

Chiesa (20’ st) 6

Torna a disposizione ed è già una buona notizia: non è al meglio, ma si danna l’anima per la causa.

Vlahovic 5

Avvia l’occasione di Di Maria all’alba della gara anche lui con un tunnel su Brozovic e sembra un inizio promettente. Al contrario, gli arrivano pochi rifornimenti e Dusan inizia la solita caccia al gol, con un po’ di frenesia. Ci prova due volte di testa, due volte alto. E stop.

Milik (29’ st) 5

Poteva essere l’uomo della provvidenza come auspicato da Allegri ma si divora il vantaggio da due passi sull’assist di Cuadrado.


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