Orsato ai saluti
Perché potrebbe essere, il 10 gennaio, l’ultima volta di Daniele Orsato al derby di Roma. Potrebbe perché c’è sempre la partita del girone di ritorno della serie A (31ª giornata, ad oggi preventivata domenica 7 aprile, ci sarà tempo per definire anticipi e posticipi) ma chissà come si arriverà a quel giorno. E allora, per il momento, guardando i quattro assi di coppa (Italia) che Rocchi aveva sul tavolo (ovvero le quattro sfide dei quarti di finale), ha deciso che il più importante era proprio quello della sfida dell’Olimpico, affidandola all’internazionale di Montecchio Maggiore. Sette derby della Capitale, un record che, se da una parte testimonia il valore del “fischietto” di Schio, dall’altra sottolinea la difficoltà di trovare arbitri in grado di dirigere una partita come questa, affidata quindi sempre ai soliti noti.
Valore Europeo
Sarà, Orsato, il nostro rappresentante ai prossimi Europei in Germania. Proprio in questi giorni, il fischietto di Schio è stato confermato sul podio della classifica dell’IFFHS, la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, per il secondo anno alle spalle del polacco Marciniak e davanti al francese Turpin, per la quarta stagione fra i primi tre al mondo (nel 2020, anno della finale di Champions League, fu sua la medaglia d’oro). Uno stile molto personale, autoritario (e non sempre autorevole), è - purtroppo per Rocchi - l’unico in grado di poter “reggere” una partita come questa, soprattutto in questa stagione, particolarmente difficile per i direttori di gara italiani. Sarà, questo derby, una delle tante, piccole tappe che separano Orsato dagli Europei dove - Italia permettendo - sin da ora si può dire possa essere fra i candidati alla finale di Berlino del 14 luglio. Dopo gli Europei, il direttore di gara dovrebbe appendere il fischietto al chiodo.
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