Verso gli Europei: il 1964 di Luisito

Vi riproponiamo tutte le partite dell'Italia nella fase finale dei Campionati europei, tra cifre, curiosità, aneddoti e dichiarazioni a caldo dei protagonisti: un cammino che ci porterà alla vigilia di Francia 2016. Assente per scelta nel 1960, l'Italia non si qualifica alla fase finale nel 1964: trionfa la Spagna di un campione assoluto, Luisito Suarez.
Verso gli Europei: il 1964 di Luisito
Pietro Cabras
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C'è Luisito sulle prime pagine del 21 giugno 1964: la Spagna conquista il secondo Campionato Europeo per Nazioni in un Santiago Bernabeu stracolmo, che festeggia i suoi campioni. Luisito è Suarez, galiziano dalla classe infinita e dal lancio millimetrico, che dal 1961 sta deliziando i tifosi dell'Inter sotto la guida di Helenio Herrera. E' lui l'uomo forte del torneo, ha già conquistato una Coppa dei Campioni con l'Inter, è il primo a bissare prendendosi anche l'altra Europa, meno di un mese dopo il trionfo al Prater di Vienna sul Real Madrid. Finisce 2-1 per le Furie Rosse, è la grande rivincita dopo la sfida mancata del 1960, quando il regime non volle mandare gli spagnoli a giocare in Russia. 

AZZURRI FERMATI - L'Italia non si avvicina neppure alla fase finale articolata tra Bernabeu e Camp Nou, che il regolamento prevede con sole quattro squadre: vi partecipano Spagna e Russia, appunto, che battono in semifinale Ungheria e Danimarca accedendo così alla finale di Madrid. La squadra azzurra si è fermata negli ottavi contro i campioni in carica dell'Unione Sovietica appunto, che sfoggiano il mito Jascin in porta e una velocissima ala di nome Cislenko a spargere terrore nelle difese avversarie. E' finita 2-0 in Russia all'andata e 1-1 a Roma al ritorno, passaggio mai in discussione, purtroppo per noi.

ORLANDO E FACCHETTI - Eppure il debutto azzurro nelle qualificazioni era stato incoraggiante, in un primo turno agevole contro i turchi: 6-0 a Bologna all'andata, con quattro reti del debuttante Alberto Orlando, classe 1938, frutto del vivaio della Roma, e una doppietta dell'ancora diciannovenne Gianni Rivera, alla quarta presenza e ai primi gol azzurri. L'Italia si concede un altro successo al ritorno, 1-0 a Istanbul, partita che non passerebbe agli annali se non per un altro esordio che si rivelerà fondamentale per le sorti azzurre: è la prima volta di Giacinto Facchetti, in un'Italia capitanata da Cesare Maldini e allenata da Edmondo Fabbri. Il gigante nerazzurro, esaltato nell'Inter dagli schemi del Mago, diventerà il primatista di presenze in Nazionale, toccando le 94 presenze nel 1977, prima di dire basta rinunciando alla convocazione, offertagli da Bearzot, per i Mondiali di Argentina. Ma questa è un'altra storia.

 


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