Lazio Memories, «La medaglia della lazialità»

Citterio: «Andai al Napoli, segnai alla Roma e i tifosi della Lazio mi vollero premiare...»
Lazio Memories, «La medaglia della lazialità»
Daniele Rindone
2 min

ROMA - “A te, Citterio”. Fu un premio al valor laziale, un’onorificenza di riconoscenza. Andarono in processione per consegnarglielo: «Ero stato ceduto al Napoli, sfidai la Roma, segnai negli ultimi minuti, fu un gol-vittoria. I tifosi della Lazio, quando ci incontrammo, mi consegnarono una medaglia forse per ricordo o forse per la soddisfazione di aver fatto perdere la Roma». Più la seconda. Il premio al valore fu consegnato a Filippo Citterio, classe 1955, terzino sinistro della Lazio. Castagner, l’allenatore del tempo, non voleva farlo partire, lo considerava più forte di Cabrini. Idem i tifosi della Lazio: «Io più forte di Cabrini? Non so, andavo bene in quegli anni, ma pesano le carriere, sono state diverse. Castagner è da ringraziare, fui ceduto perché alla società servivano dei soldi». Era il biennio 1979-1981, fu tempestoso. Sulla Lazio s’abbattè l’uragano scommesse: «Al di là di quei fatti ho un ricordo personale stupendo degli anni laziali. La squadra invece attraversò momenti difficili. La prima stagione iniziò bene, a gennaio iniziarono a circolare voci sul caso scommesse». 

TUTTO SULLA LAZIO

A PESCARA -  Mesi difficili quelli lì, le voci si moltiplicavano, i timori crescevano: «C’era gente che scappava dai ritiri, molti non sapevano cosa fare, cosa pensare, come comportarsi. Da gennaio in poi la situazione cambiò». Sino ad arrivare a Pescara, al match del blitz, era il 23 marzo 1980: «Finì la partita, trovammo la polizia nello spogliatoio. Fu uno choc.

Leggi l’articolo completo sul Corriere dello Sport-Stadio in edicola

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA