© LaPresseROMA - Lotito, sul charter azzurro di rientro da Lione a Montpellier, dopo la partita tra Italia e Belgio gongolava. Oggi Antonio Candreva vale ancora di più. Diciotto milioni? Macchè. Almeno trenta devono portarne alla Lazio, altrimenti se lo terrà, raccontava ai suoi confidenti. E ci mancherebbe altro. Perché se uno vuole rifondare e ricostruire la squadra biancoceleste farebbe bene a ripartire da uno dei migliori esterni dell'Europeo, come ha confermato al debutto davanti a fuoriclasse celebratissimi tipo Hazard. La stella del Chelsea si muoveva dalla sua parte, Antonio difendeva e ripartiva, coprendo tutta la fascia nel 3-5 2 di Conte. Novanta minuti ad altissima intensità chiudendo con la perla dell'assist a Pellè per il raddoppio.
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DISAGIO - Lotito, per meno di 30 milioni, non intende cedere l'esterno azzurro. In realtà un sacrificio sul mercato viene ritenuto necessario dalla Lazio per sovvertire il segno negativo in bilancio atteso alla semestrale del 30 giugno e per rifinanziare la campagna acquisti. Da mesi si è creata una situazione per cui Federico Pastorello, l'agente di Candreva, ha sottolineato la differenza rispetto alle estati precedenti. Le offerte ci sono sempre state, questa volta verranno prese in considerazione. Non è un mistero: Antonio ha vissuto con disagio l'ultima stagione laziale, non ha più avvertito la fiducia della società. La storia della fascia ha avuto un peso relativo, ma indicava il contesto.