Italia, la lezione irlandese: la Spagna non farà sconti

Non ci sono partite inutili, ma possono esserci sconfitte utili. Cosa ci insegna il ko con l'Irlanda
Italia, la lezione irlandese: la Spagna non farà sconti© LaPresse
Andrea Santoni
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LILLA - Doveva essere la partita per trovare l’uomo in più, è stata piuttosto quella che ha tolto alcune certezze all’Italia, la prima a proposito della propria invulnerabilità. L’Italia contro l’Irlanda incassa la prima sconfitta europea della gestione Conte, qualificazioni comprese, subendo nel finale un gol da Brady che sfrutta un errore della difesa azzurra, tradita prima da Bonucci poi da Sirigu, che finisce di rovinare il proprio debutto come vice Buffon, già macchiato da una ammonizione. E questo è un altro dei punti negativi della serata di Lilla: la Nazionale si avvia verso Parigi con ben 10 diffidati (entrambi i portieri, un record), un bel fardello in caso di passaggio del turno (i cartellini si azzerano dopo i quarti). Ma qui stiamo facendo valutazioni di prospettiva.

Quello che serve in questo momento, per non passare dall’euforia alla depressione, è capire quello che è accaduto a Lille e perché. Prima di tutto l’Italia rivoluzionata per otto undicesimi, non è stata capace di incidere e di essere all’altezza della precedente. Conte con oggi ha ruotato 20 giocatori, record del torneo: una cosa teoricamente giusta a patto di avere risposte all’altezza. In questo caso c’è chi è entrato dall’inizio e ha fatto fatica, troppa: ci riferiamo senza dubbio a Sirigu, a Bernardeschi, a De Sciglio, a Sturaro, agli stessi Zaza e Immobile, in parte a Florenzi. Gli unici “turnanti” all’altezza delle aspettative sono stati Thiago Motta, a parte un paio di sbavature, e Ogbonna. Bene anche Insigne, al debutto negli ultimi 15', capace anche di colpire un palo e El Shaarawy. La verità è che questa Italia non ha alternative credibili in attacco a Pellè-Eder. Zaza e Immobile hanno insistito troppo nella ricerca di giocate di prima, fatta di finte e veli, non appropriate alla autentica battaglia scatenata dagli irlandesi.

Vero che Conte ha perso la partita forse nel momento migliore azzurro. Ma l’Italia ha patito troppo l’aggressività irlandese, tutta nei 12 tiri a 5 per la squadra di O’Neill, che vola così in bocca alla Francia. Non ci sono mai partite inutili, speriamo ci siano sconfitte utili, che l’Italia sappia ritrovare quadratura e magari qualche variante di gioco per non diventare prevedibile. La Spagna non farà sconti. 


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