© Getty ImagesTORINO - Mateo Kovacic, dal ritiro croato, si rifugia nella frase più inflazionata di questi tempi: «Sono concentrato sugli Europei, poi vedremo cosa accadrà». Giura di non aver parlato con nessun altro club e ricorda il quinquennale che lo lega al Real Madrid, però si sente ai bordi del progetto ed è pronto a considerare nuove proposte. Quella bianconera è particolarmente intrigante non solo per tradizioni e ambizioni: incidono la fiducia riposta a Torino nei giovani (Dybala, Lemina, Pogba, Morata, Rugani e Sturaro sono Under 23 come lui), la seconda chance di conquistare l’Italia dopo a parentesi all’Inter e i consigli di Mario Mandzukic.
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VERTICE - Aspettando il vertice con il presidente Florentino Perez e i suoi collaboratori, che potrebbe essere fissato già nella prossima settimana, l’ad Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici restano in contatto con il Bernabeu e completano il piano per il centrocampista. Meglio: i piani, perché la Juve ne ha due, a seconda del destino di Alvaro Morata. Se il Real deciderà di esercitare l’opcion de recompra e accetterà di allargare la trattativa, si proverà a inserire il croato come contropartita, se invece lo spagnolo rimarrà nella squadra di Allegri virerà su una richiesta automoma.
TRANCHE - In corso Galileo Ferraris, nel secondo caso, punterebbero al prestito con diritto di riscatto obbligatorio: il prezzo oscillerebbe attorno ai 25 milioni, quattro in meno rispetto all’investimento effettuato da Perez, ma una piccola svalutazione è comprensibile. La cifra verrebbe pagata in soluzione unica tra un anno, al momento di rilevare il cartellino, o in due tranche se - come preferirebbe il Real - si opterà per un prestito oneroso: in questa ipotesi, in base al costo del trasferimento a titolo temporaneo, il riscatto coinciderebbe con il saldo.
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RINNOVO - Nulla è ancora deciso, ma Kovacic sta scalando le gerarchie a centrocampo, complici le difficoltà di raggiungere Javier Mascherano e André Gomes, per non parlare di Miralem Pjanic per il quale Marotta ribadisce di non considerare il pagamento della clausola. L’argentino del Barcellona, benché dichiarato incedibile, chiede garanzie, così la Juve osserva pronta a farsi avanti in caso di strappo o separazione condivisa, consapevole in ogni caso di andare incontro a una trattativa complicatissima. Nelle ultime ore, comunque, le possibilità di un addio alla maglia azulgrana risultano ulteriormente ridotte: il presidente Jospeh Maria Bartomeu, pur di non perderlo, ha fatto sapere a Mascherano d’essere pronto a prolungargli il contratto fino al giugno 2020 con un sensibile ritocco economico.
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