Euro 2016, Italia. De Rossi: «Roma 2024? Mi piacerebbe. Chi mi giudica non distingue un pallone da un cocco»

Il centrocampista della Nazionale e della Roma: «Mi piacerebbe fra otto anni poter partecipare, come cittadino e come sportivo, a questo evento»
Euro 2016, Italia. De Rossi: «Roma 2024? Mi piacerebbe. Chi mi giudica non distingue un pallone da un cocco»© LaPresse
Edmondo Pinna
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MONTPELLIER - Futuro, prossimo e a lunga scadenza, l’Irlanda, Roma e la Roma, il suo ruolo all’interno dello star system calcio: «Dire che la partita contro l’Irlanda è inutile è sbagliatissimo, dobbiamo chiudere il girone a nove punti. Il fatto che per loro sia l’ultima spiaggia potrebbe essere un problema, ma non dovrà esserlo. E chi giocherà non importa, è giusto che chi ha giocato meno o non ha giocato per nulla abbia le sue soddisfazioni, perché gioire per le vittorie del gruppo va bene ma poi ognuno di noi è egoista. Non abbiamo una stella che ruba l’occhio, tipo Hazard o Ibrahimovic, però a differenza delle altre Nazionali non c’è molta differenza fra chi esce e chi entra». 

L'ITALCONTE - «Le critiche iniziali? Ci hanno fatto comodo, non avevamo tutte le luci addosso. In noi c’è molto di Conte: equilibrio e organizzazione, vale come un giocatore che va uno contro uno, che fa una rovesciata o fa gol. Del suo futuro al Chelsea non ci interessa, sarà la sua ultima avventura in Nazionale, fosse rimasto a lungo mi avrebbe sorpreso , è un animale da campo».

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LA RINASCITA - Lui, rinato, dopo le critiche che sono arrivate: «Chi lo dice che passeggiavo, che ero fuori dai piani di Conte e della Roma? Ero infortunato, non ho giocato per un periodo e magari questo era il motivo. Forse la valutazione è dovuta ai risultati. Nella Roma non giocavo per infortunio, altre volte perché i miei compagni vincevano e quando succedeva si diceva: “E’ fatta, se lo semo tolti di torno”. La verità è che a volte ho giocato molto meglio di quanto non faccia adesso. A volte chi ti giudica non riconoscerebbe un pallone da calcio da una noce di cocco, a Roma succede spesso, è incompetenza e non cattiveria».  

La difesa, quella azzurra, è un muro: «Buffon, Chiellini, Barzagli e Bonucci sono la difesa migliore del Mondo, senza esagerare. Io faccio il mio davanti a loro, non sono né Pirlo, né Iniesta anche se mi marcano come fossi loro, mi hanno scambiato per qualcun altro». Adesso l’Irlanda, il futuro è avanti: «Per essere ricordati la soluzione è vincere. Il Leicester se avesse perso lo avremmo dimenticato in due anni, così non verrà mai dimenticato».

IL NEO SINDACOHa parlato anche del neosindaco di Roma, Virginia Raggi: «Non sono sorpreso, era nell’aria, un grande in bocca al lupo a lei, al suo staff, ma soprattutto a Roma, abbiamo bisogno di ottimismo, le macerie alle spalle sono pesanti da smaltire, Roma ha bisogno di una risalita rapida».

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ROMA 2024 Daniele De Rossi, cittadino romano prima ancora che giocatore azzurro (e della Roma), ha un sogno legato a Roma 2024: «Mi piacerebbe fra otto anni poter partecipare, come cittadino e come sportivo, ad un evento come le Olimpiadi. Poter andare a vedere una partita di calcio, piuttosto che di volley. Per il resto, se sia una cosa sostenibile o meno, se sia un’opportunità per i cittadini, questo non posso saperlo».

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