Spagna, Jordi Alba pronto per la rivincita contro gli azzurri

Il laterale sinistro del Barcellona, autore di una delle quattro reti marcate dalla Spagna nella finale dell'ultimo Europeo, si è presentato in sala stampa insieme a Thiago e si è mostrato piuttosto fiducioso sul buon esito della nuova sfida con l'Italia
Spagna, Jordi Alba pronto per la rivincita contro gli azzurri© Getty Images
Andrea De Pauli
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ILE-DE-RÉ (FRANCIA) - A quarantotto ore esatte dalla sfida con l’Italia, si presentano davanti ai microfoni Thiago Alcantara e Jordi Alba, uno dei numerosi reduci dalla finalissima di Kiev di quattro anni fa, che lo vide, tra l’altro, siglare il secondo dei quattro gol messi a segno dai campioni in carica della Spagna. “La situazione, adesso, è piuttosto differente”, la prima considerazione del laterale sinistro del Barcellona, che sembra aver accolto con sollievo la notizia di non doversela vedere, sulla corsia di pertinenza, con lo spauracchio Candreva, infortunato. “Solo pochi giorni prima avevamo pareggiato 1-1, in una gara in cui avevamo faticato moltissimo a trovare la via della porta. Poi, in finale, siamo riusciti a dar vita alla miglior partita che io ricordi, da quando faccio parte di questo gruppo. Abbiamo difeso alla perfezione, siamo giunti al tiro in diverse occasioni e alla fine il risultato ci ha premiato alla grande”. Nel frattempo, gli azzurri sono cambiati parecchio, ad iniziare dall’uomo che si siede sulla panchina. “Quella di Conte è una nazionale diversa. Giocano con tre centrali che si conoscono alla perfezione e sanno sfruttare molto bene gli inserimenti dei centrocampisti. Sarà dura, ma daremo tutto per passare il turno. Ho fiducia”.

SCONTRO IDEOLOGICO - Gli fa eco il compagno Thiago Alcantara, che non sembra aver dimenticato i patemi vissuti nella stagione appena conclusa, in occasione della sfida Champions tra Bayern Monaco e Juventus. “Giocare contro una squadra italiana è sempre difficilissimo, ancor di più è farlo contro la loro Nazionale”, la sentenza del figlio dell’ex di Lecce e Fiorentina, Mazinho. “Sono un avversario complicatissimo. Sono forti quando attaccano, e dietro ancor di più, quando difendono”. Il discorso vira inevitabilmente sulla tradizionale lotta ideologica, tra una Spagna filosoficamente più offensiva, che mira a far suo il possesso del pallone, e un’Italia più votata alle ripartenze. “Il fatto è che gli ultimi titoli per noi sono arrivati attraverso questo modo di intendere il gioco. Nell’epoca delle Furie Rosse, quando si mirava più all’agonismo, non abbiamo vinto altrettanto. Non è, quindi, che uno stile sia migliore di un altro, è che ci è andata bene e continuiamo così, con i centrali che impostano il gioco, i laterali che salgono parecchio e i centrocampisti che fanno girare la palla e provano a pungere”. Quattro anni fa, con Prandelli, l’Italia aveva provato a seguire il cammino indicato dalla Roja, ora, con Conte, almeno per la stampa iberica, ci sarebbe un ritorno al passato. “Non sono d’accordo. Hanno sempre difeso bene, anche nell’ultima edizione del torneo, e sono sempre stati bravi a fare tutto. Ci toccherà soffrire, come sempre”.

@andydepauli

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