Lazio, Reja difende Marchetti: «È il portiere titolare»

Il tecnico della Lazio: «Siamo delusi per l'eliminazione: meritavamo di più. Ora pensiamo alla Fiorentina»
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ROMA - "Ha fatto tutta la Lazio? Sì, però abbiamo fatto un'ottima prestazione, con il piglio e il ritmo giusti. Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato, col senno di poi meritavamo sicuramente qualcosa di più". Si rammarica Edy Reja dopo il 3-3 con il Ludogorets che estromette la sua Lazio dall'Europa League. '"Ci sono stati un pò di episodi - rileva il tecnico ai microfoni di Sky -, la partita è stata sempre in mano nostra, ma sul 2-0 l'arbitro non ci ha mai fischiato un fallo a favore, succede spesso quando si va a giocare in certi ambienti e bisogna metterlo in preventivo. Abbiamo preso tre gol evitabili, dispiace perché comunque ne abbiamo fatti tre". L'allenatore goriziano protegge quindi Marchetti, all'esordio nel 2014 dopo un infortunio, e protagonista in negativo sul 2-2 dei bulgari. "Non si è reso conto di essere sulla linea - spiega Reja -, adesso non so se era dentro o fuori. Qualcuno dice dentro, io non lo so, mi dispiace perché Federico mi aveva detto di stare bene e aveva fatto un'ottima prestazione sino a quel momento. Ha avuto questo incidente di percorso e mi dispiace. Prima che arrivino le vostre domande, vi dico che è lui il portiere titolare. È un giocatore importante per noi".

KEITA - «Avrei firmato per non segnare, ma passare il turno - dice l'attaccante a Lazio Style Channel - Sono arrabbiato e deluso per il risultato. L'errore di Marchetti può capitare a tutti ,lui è un grande uomo e uno dei migliori portieri del mondo. Domani dobbiamo svegliarci e pensare già alla partita tosta contro la Fiorentina. Io penso che siamo superiori al Ludogorets, penso sia eliminazione dovuta a piccoli particolari».

CANDREVA - «Grande prova, compromessa dall'andata. Partita decisa dagli episodi, rimane il rammarico della partita di andata, volevamo andare avanti. Ci rimane il campionato, vogliamo fare bene, l'Europa è vicina, dipende da noi».


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